Rassegna storica del Risorgimento

1798 ; LIGURE (REPUBBLICA) ; CISALPINA (REPUBBLICA)
anno <1935>   pagina <174>
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TRATTATIVE PER L'ASSETTO DELL'ITALIA SETTENTRIONALE NEL 1798
E notissimo che il caldo sentimento patriottico di quella minoranza intellettuale che rappresentava nel Settecento il fiore della nazione italiana, trovò occasione a manifestarsi e a grandeggiare negli avvenimenti politici degli ultimi anni di quei secolo ; che i giacobini di ogni parte della penisola, attraverso i numerosi tentativi insurrezionali, la propaganda repubblicana e l'aiutare alle democratizzazioni dovunque giun­gevano le armi francesi, crebbero in vigoria spirituale, diven­nero intellettualmente e politicamente maturi, eressero le fin allora compresse speranze, e manifestarono il loro patriottico fervore in voti, proposte e progetti di riordinamento del­l'assetto territoriale della penisola. Ed è pur noto che dopo le delusioni succedute al generale entusiasmo della prima ora, i patrioti, nell'intento di salvaguardare la vita e l'indi­pendenza dello Stato dalle brame della Repubblica francese e dal pericolo di straniero dominio, cominciarono a fare assegnamento sulle proprie forze assai più di quanto non avessero fin allora costumato.
Ma non è forse altrettanto noto che alcuni disegni di rimaneggiamento territoriale non solo furono una delle più grosse preoccupazioni di alcuni governi italiani, ma vennero pure ampiamente discussi dagli organi politici degli Stati interessati, furono materia di intensa propaganda da parte di emissari autorizzati, di ministri, di uomini politici, e divennero oggetto finanche di trattative diplomatiche.
Se la travolgente azione del Bonaparte, mutando pro­fondamente l'assetto territoriale e aprendo possibilità di nuove politiche trasformazioni, costituì come la serra entro la quale germogliò e rapidamente crebbe in tutta la penisola