Rassegna storica del Risorgimento
STORIOGRAFIA
anno
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1936
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pagina
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3
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ESAME DI COSCIENZA
C'è qualcuno ancora che vorrebbe la Rassegna diversa da quella che è.
Nessuna meraviglia per questo dissentire e nessun pericolo per l'essenza delle cose e per il concretarsi della nostra costruzione. Oltre la meraviglia ed oltre Fazione costruttiva esiste un diritto alla critica che non abbiamo mai tentato di negare come non ci è mai passato per la fantasia neppure il desiderio di vedere nascere il sole ad occidente e di vederlo tramontare ad oriente.
L'umanità è quello che è: noi ci onoriamo di essere uomini e, fra gli uomini, di essere concreti e, fra gli uomini studiosi, di seguire concretamente le dottrine storiche e, fra gli storici, di saper cogliere il senso politico degli avvenimenti nel tempo.
Nessuna meraviglia dunque per il dissenso, ma la necessità viva, di un esame di coscienza che amiamo di scrivere così come vorremmo che il vivere consociato ci consentisse, quasi il massimo dei premi alla fatica, di rendere pubblico ogni nostro più recondito pensiero.
Se la concretezza della nostra struttura spirituale non ci consente di aspirare ad una umanità teorica, ed il dovere del convivere in mezzo ad una umanità reale non ci autorizza a rendere di pubblica ragione ogni nostro pensiero e cioè di ragionare ad alta voce, ci vogliamo tuttavia di quando in quando prendere la licenza di spiegare, come per un dovere, chi siamo e che cosa vogliamo.
Sembra una cosa inutile, ma non lo è.
Quel proverbio dei nostri maggiori dal quale apprendiamo che la goccia scava la pietra non è affatto una trovata di Arlecchino. Il ripetere molte volte le stesse cose sembra una ingenuità od una fatica inutile ma non lo è. Se avrete detto cose serie e profonde e non le ripeterete come si farebbe di un segreto affidato alle campane, correrete il rischio, anche fra gli uomini di scienza, che non di rado difettano di originalità, di veder preso di peso il vostro pensiero che, se pur nuovo, originale e di qualche profondità, in un primo tempo vi pareva caduto in mezzo ad una assemblea di sordomuti, e di vedercelo ripetuto come una trovata o come il più risaputo dei fatti, acquisiti al genere umano quasi assorbito col sangue o per una malattia endemica: senza nome, senza volto, senza paternità di sorta. Costa sempre fatica la ricerca dei precedenti vicini, e chi desidera di vederli constatati, riconosciuti, acquisiti deve ripetere il gioco della goccia sul sasso: reperita iuvanu