Rassegna storica del Risorgimento

CLASSI SOCIALI
anno <1944>   pagina <5>
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H FONTI E MEMORIE HHM
ANCORA SULLA PARTECIPAZIONE POPOLARE I AL RISORGIMENTO
Motivo antico e recente di polemica e pretesto antico e recente di retorica quello della diversa partecipazione delle varie classi sociali al grande movimento nazionale italiano. Di fronte alle generiche affer­mazioni della oratoria commemorativa ed agiografica, tendenti ad esal­tare e a non vedere altro che un popolo imprecisato e indeterminato (beato Montanelli che era capace di scovare popolani di Roma intenti a leggere avidamente le Paroles d'un croyant di Lamennais e a impararne a memoria i punti più significativi!...), stanno da tempo le denegazioni e le condanne- non meno generiche di studiosi e di letterati pronti a specificare che il Risorgimento è stato l'impresa, il moto, il miracolo di una minoranza di intellettuali e di borghesi. Già Garibaldi aveva pro­nunciato nelle sue Memorie dura sentenza contro i contadini, sentenza che il Pascoli faceva sua nell'orazione di Barga per la guerra libica, allargando e aggravando il significato delle parole del Nizzardo : Il popolo che l'Italia risorgente-non trovò sempre pronto al suo appello... I contadini che spesso furono riluttanti e ripugnanti, i contadini che an­che lontani dal LombardoVeneto chiamavano loro imperatore l'impc-peratore d'Austria, e ciò quando l'imperio di Roma era nelle mani del dittatore ultimo, i contadini che Garibaldi non trovò mai nelle sue file.... *) Eppure lo stesso Garibaldi, pur lamentando l'assenza dei contadini, aveva ricordato muratori, fabbri e carpentieri a fianco degli studenti nelle schiere dei Mille.2)
La sonora voce del nobile poeta pareva dar ragione a un autorevole, anche se non troppo acuto, interprete nostrano del materialismo storico, il Loria, che aveva preteso di dimostrare il carattere essenzialmente, per non dire esclusivamente, borghese della rivoluzione italiana, sulla fede di una delle solite statistiche del Lombroso. Poiché, su 1159 rivo­luzionar!, 256 appartenevano alle professioni liberali e 49 risultavano proprietari, di fronte a 50 operai e a 44 contadini, l'autore de Le basi economiche della costituzione sociale non nutriva dubbi sulla esattezza
0 G. PASCOLI, La grande proletaria si è mossa, Bologna, 1911, p. 14. s) C. GARIBALDI, Memorie, Bologna, 1932, p. 412.