Rassegna storica del Risorgimento

MEINECKE FRIEDRICH
anno <1954>   pagina <3>
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FONTI E MEMORIE
LO STORICISMO DI FRIEDERICH MEINECKE
La migliore maniera per commemorare uno studioso come Friederich Meinecke, che, nonostante Vetà avanzata e la perdita quasi completa della vista, ha proseguito sempre nella Sua attività di ricerca, può consistere solo nel ricordare ciò che Egli ha prodotto e il posto che la Sua opera Gli ha assicurato nella storiografia contemporanea.
Un attento esame delle opere di Friederich. Meinecke, dalle monografie e biografìe con le quali iniziò la sua attività scientifica 1) alla prima opera di vasto respiro, Cosmopolitismo e Stato nazionale (1907),2) da L'idea della ragion di Stato nella storia moderna (1924) 3) a L'origine dello storicismo (1936) e a La catastrofe della Germania (1946), 4) rivela il progressivo svilupparsi della ricerca del grande storico tedesco da argomenti circoscritti e limitati alla grande storiografia delle idee. Ci troviamo di fronte ad un continuatore di quella ricca corrente storiografica germanica della seconda metà dell'Ottocen­to, che ebbe una sorta di indifferenza e di diffidenza verso la filosofia, essen­do sotto l'influenza degli antidealisti, che da Jacobi a Herder valorizzarono l'irrazionale come fattore spirituale preminente, negando alla ragione umana quel potere conoscitivo attribuitole in maniera così totale e assoluta dal pan­logismo hegeliano. Questi atteggiamenti antifilosofici s) li ritroviamo in Burckhardt e in Ranke, a proposito dei quali Benedetto Croce parlò di e storiografia senza problema storico, 6) dato che, essendo la filosofia per lo storico idealista niente altro che la metodologia della storia, la maniera cioè con cui pensare e giudicare i fatti umani, evidentemente la storiografia non poteva concepirsi afilosoficamente, a meno di non abbassarla a pura cronaca dove gli avvenimenti venissero soltanto elencati, senza alcun giudizio su di essi da parte di chi scriveva.
1) Ricerco su un episodio della vita prussiana, 1886.
Monografia sulle associazioni politiche dell'epoca delle guerre antinapoleoniche, 1891. Biografia del Maresciallo voti Boyen, 1896-99. Biografia di Radowitz, 1913.
2) Tradotto da A. Obcrdofer, Firenze, La Nuova Italia, 1930. Tale scritto fu preceduto dalla Ricerca delle autoctone radici deWidea liberale nazionale tedesca, edita nel 1901.
3) Tradotta da D. Scolari, Firenze, Vallecchi, 1942-44.
4) Tradotta da E. Bassan, Firenze, La Nuova Italia, 1948.
5) Circa questa antifilosofia De Ruggiero riprendendo il Korff (Gust der Goetltezeit II, p. 15 segg.) sostenne che la filosofia fu presente anche presso quegli spiriti, una filosofia magari implicita, un ideal-naturalhuno, qualcosa di intermedio tra lo schietto naturalismo dello Sturm e l'idealismo dei grandi natemi postkantiam , ma pur sempre una filosofia, giac­ché la scienza, la storia, l'urte possono acquistate un più profondo significato proprio parchi non sono l'attività scientifica, storica, artistica nella propria immediatezza, ma nella coscienza del rispettivo produrre. G. DB RUGGIERO, Storia della Filosofia, Parte IV. Vetà del Ramanti' demo, p. 77, Bari, Laterza, 1946.
6) B. CROCE, La storia come pensiero e carne aziona, Bari, Laterza, 4* ed., 1943, pp. 75-104.