Rassegna storica del Risorgimento
REGNO DI SARDEGNA POLITICA COMMERCIALE 1814-1859
anno
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1974
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3
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FONTI E MEMORIE
LA POLITICA COMMERCIALE DEGLI STATI SARDI
DAL 1814 AL 1859
I. Lm Restauraziorus * gli anmi diffiditi <f protatUntUmo (1814-1834).
! Tornalo Vittorio lei principi .li Savoia nel magalo del 1814 coi tool frati e coi noi nobileasi a regnare ini Piemonte, non ai Mette a confondere in rabberciature del vecchio col nuovo, come altri restauratori di quel lampo; c pl> aliando la reatauraaìone alla lettera, fece piana pulita di quanto avevano portato t francesi mentre egli non c'ero, e rimise le cose appuntino come le aveva lasciate il giorno ebo fu mandato via >. '* Come ent "1 novantott era la battute preferita dai nuovi amministratori e consacrala dal proclama del 21 maggio. Fu infatti ripristinata l'antiquata regolamentazione industriale e corporativa licenziati i funzionari e gli insegnanti cbe avevano servito otto Napoleone, restituiti i conventi Svenuti nel frattempo aedi di Opifici alle vecchie congregazioni religiose, disacpolte le primogeniture e i fidecommessi, i brevetti regi a favore dei debitori* la stessa tortura.
Un'eccezione fa peraltro fatta per quanto riguarda la materia doganale, circa la quale il Manifesto Camerale del 1 giugno 1814 decretava si continuasse prov-visioriamente ad osservare la tariffa francese, alvo alcune modificazioni riguardanti ì prodotti tessili, il ferro, il bestiame, lo zucchero e il caffè.2) 11 provvedimento scontentò sia 1 commercianti, aia i produttori. I pruni facevano osservare che Ì diritti protettivi della tariffa erano giustificabili allorché il Piemonte faceva parte dell'Impero e quindi occorreva difenderne le industrie, che d'altra] parte assicuravano un rifornimento regolare del mercato: ora essi rappresentavano xm peso insopportabile, per cui consigliavano un ritorno alla tariffa del 1798, che accordava una prolezione media del 25-30 I produttori chiedevano invece rinasprimento dei dazi, in considerazione delle forti scorte di prodotti manufatturati che l'Inghilterra aveva accumulato durante il blocco e coi quali si temeva potesse invadere 3 mercato. Il disorientamento esistente sia nelle categorie economiche che nel Governo ai riflesse nella nuova tariffa del 4 febbraio 1815 3> cbe concesse soltanto lievi inasprimenti, in relazione prevalentemente al mutato valore della moneta e dei prezzi di alcune merci. Si trattava quindi di nna tariffa solo moderatamente protezionista, in contrasto con le idee che andavano prevalendo tra le principali potenze industriali, prima la Francia, delle quali evidentemente non si vollero disturbare immed latamente ed eccessivamente gli interessi.
3), Oiuscrre MO.VTAN tLU, Memori; tuli Italia e specialmente mila Toscana dal 1814 mi laQ. Firenze, ristampa, p. 325.
2) R. BROGLIO o'AjAftO, La politica doganale del Piemonte dal ISIS I 1834, in domale aVgfì Economi*** * Rivista dì Statistica* 1912, no. 4 5.
3) I aaxl all'entrata dì alcuno voci principali crono i seguenti: stoffe di lsBS da L. p. 63 a 253 11 quintale; di cotone da 102 a 153; di tela da 38.25 a 281,50: di eia 1920; ferro in barn I,2S; ferro lavorato 12,67. (Cfr. R. BROGLIO n'Alano, op, cìt.).