Rassegna storica del Risorgimento

CORSICA STORIA 1729-1769
anno <1976>   pagina <3>
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FONTI E MEMORIE
PER UNO STUDIO SU ALCUNI TESTI POLEMICI DELLA RIVOLTA CORSA NEL SETTECENTO
Durante tutto l'arco delle rivolte corse del secolo XVIII, protrattesi quasi ininterrottamente dal 1729 al 1769, fiorì nell'isola una serie di opere polemiche intese a difendere e a propagandare la ribellione contro la dominazione della Serenissima Repubblica e a giustificare, contrapponendosi ad analoghe opere polemiche di parte genovese, il diritto del popolo isolano alla rivolta. Tra que­sti scritti, su cui manca uno studio specifico è complessivo, i più importanti fu­rono la Giustificazione e il Disinganno. *) H primo, che si situa all'inizio del­l'epoca di Paoli, è di gran lunga il più completo .e significativo, scritto con un linguaggio essenziale e robusto in cui si sente l'urgenza degli avvenimenti, rap­presenta un notevole esempio di prosa politica settecentesca. H secondo, prece­dente di qualche decennio, è una testimonianza della continuità del pensiero grasnaturalista cristiano durante tutto l'arco delle rivolte isolane del secolo.
Questi due testi presentano per lo storico un notevole interesse da un du­plice punto di vista.
In primo luogo, in rapporto alla rivolta stessa. Esaminandone il contenuto politico (nostalgia per il vecchio ordinamento feudale semidistrutto dai Geno­vesi da parte della Giustificazione, proposta, per la futura Corsica liberata, di un regime rigorosamente monarchico da parte del Disinganno) balza agli occhi come esso si differenzi notevolmente rispetto ad alcune innovazioni di fatto che la rivolta operò nel tessuto politico corso (sentimento egualitario ed antifeudale acquisito dalle masse dei piccoli contadini in rivolta, elementi democratici insiti nel sistema rappresentativo delle Consulte il governo più libero, che sia al mondo già in epoca precedente al periodo di Pasquale Paoli). Ciò vale a testimoniare un fatto che non può essere esaurito dalla presente ricerca e dovrà essere oggetto di uno studio ulteriore e più specifico: dietro l'apparente unità della rivolta isolana si celavano profonde differenziazioni tra le varie forze in presenza (in particolare tra i piccoli contadini e i residui della vecchia feuda­lità che partecipavano entrambi alla ribellione sia pure con aspirazioni ed obiet­tivi differenti e non di rado opposti); differenziazioni che si espressero, sia pure solo parzialmente, nelle polemiche e nelle lotte interne dell'isola. In questo senso, i due principali testi teorici con cui la ribellione era propagandata e di­fesa all'esterno rappresentarono, rispetto alla complessa realtà isolana, non tutta la rivolta, ma piuttosto un'ala di essa. 2>
1) [G. SALVI NI], Giustificazione della rivoluzione di Corsica combattuta dalle ri­flessioni di un Genovese e difesa dalle osservazioni di un Corso, Corti, 1764; [G. NATALI],. Disinganno intorno alla guerra di Corsica di Curzio Tulliano, Colonia (ma Roma), 1739.
2) Uno dei principali aspetti del malgoverno genovese nell'isola è individuato dal Sol-vini nel fatto che a la Serenissima Repubblica si è studiata di annichilar tutti i Feudi, di spogliare i Feudatari de' lor diritti privilegi e prerogative, di abbassare avvilire e con­fondere col Volgo le primarie Famiglie di Corsica (Giustificazione cit., p. 137). L'autore interpreta il sommovimento sociale (semidistruzione della vecchia feudalità e formazione di