Rassegna storica del Risorgimento

MANTOVA IDEA NAZIONALE SEC. XIX
anno <1984>   pagina <3>
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FONTI E MEMORIE
LA NASCITA E L'AFFERMARSI DELL'IDEA NAZIONALE A MANTOVA NEL SECOLO XIX
Se si vuol cercare nella storia del Mantovano qualche antecedente in grado di far intendere la vita politica, le ideologie, la cultura e il mondo morale sociale nell'età del Risorgimento, non ai vari secoli della signoria dei Gonzaga o alla prima dominazione austriaca è necessario far ricorso, quanto piuttosto all'età delle riforme, nella quale elementi nuovi si intrec­ciano con quelli antichi, sminuendo in parte il peso della tradizione o del passato. Per quanto si possa condividere un giudizio per qualche aspetto negativo sull'epoca deU'illuminismo e delle riforme nel Mantovano per la mancanza di un profondo rinnovamento della vita in ogni sua dimensione, non è da svalutare, però, il fatto che, sul piano delle riforme amministrative, o per l'operazione del censimento generale, o per i provvedimenti restrittivi delle libertà ecclesiastiche, veniva rinvigorita l'autorità del potere centrale in dipendenza dei princìpi di assolutismo illuminato, di cui Maria Teresa e Giuseppe II furono assertori nei domini italiani. E se per questo lato potrem­mo rammentare le meditazioni e l'opera amministrativa politica di G.B. Gherardo D'Arco, intendente politico tra il 1786 e il '91 (oppure gli scritti di Angelo Gualandris in campo economico), per l'adesione ai grandi princìpi deU'iuuminismo francese, alla scienza del secolo, alle idee di eguaglianza e tolleranza dovremmo ricordare Luigi Filippo Gonzaga,2) principe di Casti­glione, vissuto a Venezia, Parigi, Londra e Vienna ed autore di alcune opere che ebbero, a suo tempo, una certa diffusione {Il letterato buon cittadino; Riflessioni filosofiche e politiche sulla democrazia romana...', Saggio analitico sulle scoperte capitali dello spirito umano, ecc.).
Tornando al ducato di Mantova, la tempesta e lo sconvolgimento del triennio giacobino, e più tardi del dominio napoleonico, avrebbero trovato un ambiente almeno in parte percorso da un certo senso di aspettazione, da un desiderio di novità, dalla consonanza di alcuni dei più rilevanti motivi della civiltà settecentesca in Europa; importante in tal senso l'azione dd-i'Accademia teresiana di scienze, lettere ed arti, con i concorsi, le pubblica­zioni, e le sedute, la Colonia agraria, ecc. Tutto ciò avrebbe pure facilitato, presso alcuni ceti politici ed economici, l'accettazione delle ideologie francesi, rivoluzionarie.
i) Per U 700 sono da vedere: C. Vi VANTI, Le campagne del Mantovano nell'età delle riforme, Milano, 1959; M. VAINI, La distribuzione della proprietà terriera e la società man­tovana dal 1785 al 1845, L Milano, 1973; R. GIUSTI, Storia e storiografia nell'età delle riforme: il ducato di Mantova, in Studi trentini di scienze storiche, 1982, pp. 255-278.
2) E. OMDEi, Un Gonzaga illuminista; l'ultimo principe di Castiglione, in Atti e me­morie dell'Accademia Virgiliana, Mantova, 1975, voi. XL1II n.8., pp. 79-97.