Rassegna storica del Risorgimento

LAVORO DEI FANCIULLI LEGISLAZIONE 1886
anno <1990>   pagina <3>
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FONTI E MEMORIE
CONSIDERAZIONI
INTORNO ALLA LEGGE DEL 1886
SUL LAVORO DEI FANCIULLI
Ogni legislazione sociale è una manifestazione tipica dell'età moderna e costituisce la prima forma di intervento dello Stato nei rapporti tra capitale e lavoro. Nella situazione determinatasi in seguito all'affermazione delle teorie liberiste il lavoratore, infatti, pur avendo assunto sul piano giuridico una posizione di parità con il datore di lavoro, si trovava in una condizione di netta inferiorità economica e privo al tempo stesso di un'efficace tutela. Il sorgere delle grandi concentrazioni industriali, il dif­fondersi dello sfruttamento di donne e bambini, la pericolosità ed insalu­brità del lavoro contribuirono al delinearsi di una questione sociale in vari paesi europei negli ultimi decenni del XIX secolo. Lo Stato fu costretto ad intervenire direttamente nel tentativo di assicurare al lavo­ratore quella posizione di uguaglianza giuridica che in linea di principio era solennemente affermata, ma che nella concretezza dei rapporti di lavoro veniva costantemente disattesa. Il fenomeno si manifestò in Italia dopo che negli altri grandi paesi europei a causa del ritardo dell'evoluzione della nostra organizzazione industriale in senso capitalistico.1) Fu, in parti­colare, durante il periodo di governo della Sinistra che l'istanza delle riforme acquistò una fisionomia più moderna, uscì dall'ambito della pura filantropia e del paternalismo, nel quale era rimasta fino ad allora circo­scritta, ed entrò decisamente nell'ambito della politica.
Il programma di legislazione sociale solo con l'ingresso di Domenico Berti,2* in qualità di titolare del dicastero di Agricoltura, Industria e Com-
*) Cfr. R. L. LEVI, Istituzioni di legislazione sociale, Milano, 1947, pp. 6-8.
2) La scelta di Domenico Berti (1820-1897) non poteva dirsi certo casuale. Egli, infatti, era uno dei più autorevoli rappresentanti del riformismo umanitario proprio di alcuni illuminati uomini politici della Destra, dal Minghctti al Luzzatti, dal Sonnino al Villari. Aveva maturato le prime esperienze culturali e politiche negli anni in cui ferveva in Piemonte il dibattito sulle riforme ed era stato allievo del pedagogista Ferrante Aporti a Torino. Si era quindi distinto nella battaglia per il rinnovamento dei programmi e delle strutture scolastiche, contribuendo dapprima alla proposta del­l'istruzione popolare portata avanti dallo stesso Aporti e da Lorenzo Valerio con gli asili e con le Letture popolari, ed interessandosi poi costantemente ai problemi educativi. Stretto collaboratore, tra il 1848 ed il 1850, de La Concordia, l'organo della democrazia subalpina che cercò di far conoscere in Italia il movimento socialista parigino anche dopo le giornate di giugno; biografo di Cavour, di cui mise in rilievo l'interessamento alla questione operaia; conoscitore della legislazione sociale francese ed inglese, Berti