Rassegna storica del Risorgimento

MOTI ; MESSINA ; 1847-48
anno <2002>   pagina <3>
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FONTI E MEMORIE
MESSINA NEI MOTI DEL 1847-48*
1. In quel pomeriggio del 1 settembre 1847, muovendo da punti op­posti ma convergenti nel piano della Matrice, alcune squadre di patrioti messinesi armati alla meno peggio e con vistosi segni di riconoscimento (ampi camicioni bianchi e grandi coccarde tricolori sui cappelli a larghe tese) si davano tumultuoso convegno nella piazza che simbolicamente suscitava in loro molteplici e contrapposti sentimenti. In essa infatti trova­vano sede la statua equestre di Ferdinando II di Borbone, su cui più volte si erano già esercitati la burla e lo scherno dei messinesi; il Duomo, che racchiudeva in una mirabile sintesi la storia civile e religiosa e la venera­zione verso la Madonna della Lettera; importanti sodalizi culturali, come il Gabinetto letterario. Le squadre provenienti dalla zona Nord (dai quartieri San Leone, Boccetta, Pozzo Leone e Fosso Real Alto) avevano attraversato la via Ferdinanda (oggi Garibaldi) e si erano immesse nella piazza da via Pianellari; le altre da Sud (quartieri Zaera e Portalegni), forma­tesi alle spalle della Chiesa dello Spirito Santo (nei pressi dell'attuale piazza F. Lo Sardo) avevano raggiunto il Duomo percorrendo la via Cardines (oggi C. Battisti).
La reazione borbonica non si fece attendere: le truppe regie dalla Cit­tadella risalirono la via Austria (oggi appunto 1 Settembre) e, dopo aver resistito ai tiri di fucile provenienti dalle viuzze laterali, alle Quattro Fon­tane si divisero in due gruppi, circondarono i rivoltosi asserragliati nella spianata del Duomo e li affrontarono in un violento e vittorioso scontro durato sino a sera, disperdendoli in maniera definitiva. Tra essi, non più di trecento, vi erano popolani e artigiani (i calzolai Giuseppe Sciva, Clemente Conti e Andrea Patania, il filatore Luigi Moisè, il pastaio Giuseppe Pulvi-
* La stesura dei paragrafi 1-3 è di Nino Checco, mentre il 4, 5 e il 6 appartengono a Ernesto Consolo.
'i II circolo era nato il 28 luglio 1839 e come si vedrà più avanti ebbe un ruo­lo importante di aggregazione del ceto colto messinese di matrice liberal-democratica e massonica.