Rassegna storica del Risorgimento

PUCCINI NICCOL? ; POERIO ALESSANDRO
anno <1925>   pagina <160>
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i6o M Zanetti
e due ne ho notato liei miei versi a Canova. Nel verso;
Miri l'uom che s'appressa e tremi e taccia è restata fuori la congiunzione e - Nel verso:
Il dólce affetto tuo mai venne a sera
sta ventivi per venne.
Ho fatto circolare il manifesto) gp usM miei. J?er parte della revisione sembra che non vii sia difficoltà. Non dtBitó: [che parecchie persone facciano; venire degli esemplari; ma non credo ehè gfui il libro possa avere* grand spaccio; perchè in generale pochissimo vanno in Napoli le opere di puro lusso
Il volume è tS-po' tozzo in quarto sarebbe venuto più sottile. Ho letto con piacere grande la letifce-ra del Grioirdani! (quantunque in parte già pubblicata nella strenna la Sirena) perchè in essa egli si di­fende e quando SÌ difende ha ragione ed ì pensieri suoi nobilissimi escono vestita, di splendida eloquenza Non così quando aggredisce; il che fa spesso con intolleranza da frate, Parimenti, m'é andato assai a genio lo scritto del Centofanti intorno; Pitagora. E quelle parole del Lambruschini sono pur calde e sentile ; [spiranti carità piena di fede.
Ma dal nostro' Bista, U quale con Manzoni siede principe: dei poeti italiani, avrei voluto qualche originale- eom'fponanen'to, non già un'imi­tazione di versi forestieri. Forse le sue occupazioni non gfene; hàkm: lasciato il tempori so? :che attende con alacrità più che giovanile in tanta maturità di potentissimo ingegno al suo Filippo Strozzi! ;ehei '.'gì' darà nuova gloria.
Caro Niccolò, quanto mi tarda di rivederti e riabbraciarti edT ricordare insieme tagjjjjil SÈai di separazione, seguite da sògli tristi di­singanni! (Addio; :"cre'dìmi sempre
M: aiimo ALESSANDRO POERIO