Rassegna storica del Risorgimento
HOHENEMSER EMMA ; HOHENEMSER SOFIA
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1915
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pagina
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51
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(li Cai-Io Guerrieri Gonzaga 51
in Austria, in Francia! Ma fra tanti sogni quelli degli italiani furono i più belli! Vennero poi Je amare disillusioni, i tormenti rinnovati, gli strazi d'un decennio, ma d'onde se non da quei grandi sogni avrebbe attinto VItalia l'impulso a sorgere, a camminare per le nuove vie? Xon fu forse il sogno di un Papa che conciliasse in sé il primato sacerdotale nel mondo ed il primato politico in Roma ed in Italia, non fu quel sogno, che mosse le nostre plebi campagnole e cittadine e le fece conscie della loro italianità? E non si doveva forse tentare di riunire i nostri principi in confederazione nazionale, prima di acconsentire alla grande rinuncia delle nostre antiche egemonie regionali 1 E non fu legittima la momentanea risurrezione del leone di San Marco? E gli insuperati nostri Comuni, araldi all'Europa di rinnovata civiltà, non meritavano forse ciré qualcuno dei nostri nuovi politici pensasse a ritentarne la prova? Ed il Mazzini doveva forse fra tante nuove Utopie rinunciare alla sua che pur tanta parte di vero, di necessario, di Male conteneva nel suo mistico grembo? Ecco come e perchè vergando per voi questi ricordi, io mi son sentito rinnovare in cuore i palpiti, ed in mente i vaghi pensieri del nostro anno fatidico, del nostro 1848.
. 5. Oli ultimi mesi del 1848 e del 1849.
jS"on rammento bene quanto durasse quel mio primo soggiorno a Lugano, che non rividi più mai senza 'che l'amena cittadina non mi risorgesse in mente negli aspetti suoi di quei giorni indimenticabili. Parve allora una minuscola Milano, affollata, com'era, di quei fuggiaschi d'ogni età, d'ogni ceto, d'ogni inclinazione patriottica: gente avvilita, irosa, discorde. E quella visione mi si è ravvivata ancor più l'autunno scorso, abbracciandoti, buona Maria, sposa in famiglia d'amici, nella bella villa, d'onde tutta si scorge la varia amenità di un Lugano fiorente, alquanto diverso da quello dei tempi nei quali l'avevo veduto per la prima volta.
Credo ohe fosse a Ginevra che io riabbracciai allora Anselmo, nel settembre. Ritornava- da Parigi, smunto, mutato assai da quello dell'indomani delle cinque giornate, nel gaudio delle maggiori speranze. Sui primi d'agosto i colleglli del Governo provvisorio,