Rassegna storica del Risorgimento
HOHENEMSER EMMA ; HOHENEMSER SOFIA
anno
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1915
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pagina
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58
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58 Memorie e lettere
cato il confine ed assalita Bologna dalla porta San Felice, vi erano entrati, occupando fortemente la Montagnola; ma l'8 agosto, ìicac-ciati a furia di popolo, ripiegarono oltre Po. Il Papa aveva già licenziato il Mauriani, filosofo e letterato elegantissimo, nomo di modi cerimoniosi, ma argutamente pungente. Al Santo Padre, che si compiaceva anche lui d'arguzie era quel Miniatro diventato intollerabile. E dopo un breve ministero Fabbri, era stato chiamato a capo di un nuovo ministero Pellegrino Bossi, contro ogni aspet-tazioue, (il 15 settembre)* Giovanetto nel 1814 aveva seguito Gioacchino Murat, nella tentata rivendicazione italica, ed emigrato a Ginevra vi era salito in gran fama di professore e scrittore di dottrine giuridiche ed economiche. Chiamato poi a Parigi a quelV Istituto, il suo protettore Guizot lo aveva nel 1847 mandato ambasciatore di Francia a Roma. Sorpreso dalla caduta di Luigi Filippo vi era rimasto, scaduto dalla sua rappresentanza diplomatica. L'antico patriotta era ornai un forestiero in Italia, e forse perciò s'illudeva di poter sradicare i secolari abusi dell'amministrazione ecclesiastica, e di riuscire ministro costituzionale ascoltato dal Pon- tene Sovrano di Roma. Kei due mesi del suo ministero era riuscito inviso ugualmente ai liberali ed ai radicali. Il 15 novembre all'aprirsi della Camera nel palazzo della Cancelleria, colpito da pugnale al collo, sui primi gradini della gran scala marmorea giacque estinto. I ministri collegbi del Bossi, nella città costernata,-si dileguarono, e Roma fu lasciata così senza polizia, senza governo. All'indomani una folla bizzarra di armati, popolani, guardie nazionali, soldati, gendarmi, affrattellati ed acclamanti la Costituente, circondò il Quirinale, dove Pio IX se ne stava circondato dai diplomatici del mondo cattolico. Dagli svizzeri, che guardavano il palazzo, x>artì il primo colpo al quale rispose dalla piazza una salva di colpi di moschetto e ne fu vittima Monsignor Palma, prelato domestico di S. S. Un cannone stava appuntato dinanzi al portone rirapetto la loggia del Quirinale d'onde Pio IX nell'aprile aveva benedetta V Italia 1 Ora aveva divisato fuggire, e per guadagnar tempo ed opportunità alla fuga, si mostrò arrendevole tanto, da nominare ministri libéralissimi, tra i quali il venerato Rosmini ed un Pietro Sterbìni tra i più torbidi capi popolo di Roma. Chetato così il tumulto, il 24 novembre sera (1848) fuggiva a Gaeta d'onde invocò subito V intervento delle potenze cattoliche. I go-