Rassegna storica del Risorgimento
HOHENEMSER EMMA ; HOHENEMSER SOFIA
anno
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1915
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62
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Memorie e lettera
velia, o sua moglie, incinta allora del caro Piero, e già madre di Ruggero nostro. Ippolito deputato alla Camera in Roma era stato dal Bossi inviato a Bologna col generale Zucchi, a farvi parte del Commissariato speciale delle Bomagne, minacciate dagli Austriaci. L'assassinio del Rossi l'aveva indotto a lasciar Bologna e a prender dimora a Firenze, avendo rassegnate le dimissioni da deputato. Ci vedevamo spesso, sebbene noi si fosse più radicali di lui, e con Camilla si passavano delle ore in intimi e piacevoli discorsi. Da quei giorni l'intimità dell'amicizia venne stringendo sempre più i vincoli di parentela tra i Gamba e noi, ed oggi con Ruggiero e Piero rimpiangiamo i nostri cari estinti.
Non ricordo perchè ci s'indugiasse tanto a Firenze fin quasi alla venuta degli Austriaci. La quale invasione non è a dire quanto stupisse ed addolorasse i sottili restauratori del buon Leopoldo. Fu rimorso e disinganno fecondo il loro, poiché ne fece nel 1859 dei caldi propugnatori dell'annessione al Piemonte, e del Bicaso-li il più rigido rivendicatore di Boma all'Italia.
Avviandoci a Boma in vettura, eravamo in buona compagnia; la signora Cramer milanese, col tìglio Edoardo, mìo coetanee ed amico, col Tenca e col Bossi. Tra ì ricordi di quel viaggio a pie> cole giornate mi rivive in mente, più distinto degli altri, quello del breve nostro soggiorno in Perugia. La visione della quale mi si affaccia alla memoria 11 sul suo monte, nella gran spianata del suo vecchio Castello di Paolo in, che la nostra Bivoluzione ha raso al suolo. Qual panorama in quell'aria pura e sottile, che fu, nei secoli scorsi, creduta insidiosa, quale un veleno. E qual tesoro d'arte nei dipinti del Perugino e di Raffaello ! Yi fummo accolti e festeggiati da quell'Accademia, che volle onorare il giovane Tenca, già salito a bella fama di letterato e patriotta.
A Viterbo fummo obbligati a restare in quei giorni canicolari, poiché i francesi avevano intercettate le vie por Boma e Civitavecchia, e la gloriosa difesa della città eterna era ormai agli estremi. I tasti della quale non vi accennerò, che ben li conoscete. Ohe . se il nome del Mazzini n'ebbe nuovo prestigio, quello di Garibaldi vi era risuonato tant'aito da doventar leggendario. Il guerrigliero d'America si era palesato condottiero miracoloso, sbaragliando e francesi, e napoletani} ed ispirando ai suoi volontari d'ogni parte d'Italia, e d'ogni colore politico, tanto valore e tanta abnegazione,