Rassegna storica del Risorgimento

1853 ; COMITATO NAZIONALE ITALIANO ; MILANO ; GENOVA
anno <1925>   pagina <883>
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divento uomo d'importanza, e nervo dite principali; ac però non mi ac­crescono il sabino, li pianto e me ne torno (tu voi.
Coda deVo dirti, (tyife)! nulla, i.uaiKnte nùlhtf eppure qualche cosa bfaogtuL che ti dio*; dedito disgrazie per esempio; <Ì8 sari costì giunta la notizia dì arresti ditti o tentati in Lombardia; se mai non li sapesti ancora te ne parlerò io;, ma te ne parlerò con un poco di fran­ga cioè Con tutti quei dettagli the la voce ghiaia o maligna ha pótv tato al mio orecchio: ti parranno bàjei ma io ti racconto i racconti di Cafiè-, o dì parrucchiere.
Sai del processo di Mantova, processo politico, a quindi segnato fric/. pare però clic: non tutti siano segnati- gli accusati, perchè dopo qualche mese non si facevano più arresti; 14 nòtte dal 16 al 17 di questo mese, se oc orciin:irono cinque? due si effettuarono e 3 no. Gli arrestati sono certo Carta, impiegato alla strada ferrata di Trevìgjlio, mi dicono vec­chio, e scrittore; esso Iti tradotto a Mantova. L'alro è un dottore di Lodi, un Rossetti, giovane molto stimato per l'arte sua. Di questi cor­sero sbrani voci; che cioè si fosse ucciso con una lanzetta, mentre lo consegnavano al carceriere; la verità ora la so. ed ecco quanto un certo Turchi scriveva a suo ftàtellO;
Cecco ha scritto a- sua madre con permesso dei Direttori del- l'Ospitale militare ove trovasi, cóme dice egli stesso, per aver tentato di' .togliersi la vita con una lancetta, per un forte delirio che losor- prese nell'entrare, in Mantova. Chiede biancheria e spera di presto ristabilirsi per poterla riabbracciare. Tutta la lettera è scritta con calma cóme se fosse al proprio tavolo. . Che pensate di ciò ?
Un altro che si cercò di arrestare -e certo Marti/tasti ài Padova; esso era ih Piemonte, quindi amen; chiesero,al suo cocchiere se il suo padrone'era; molto tempo che non andava a- Lodi ! Un quarto è un certo Mora- Cesare*-Si: arrestò dapprima un Mora Antonio, ma cono­sciuto lo sbaglio fu rilasciato. Cercato il Cesare in.-Milano non fu tro­vato; -fu cercato alla sua campagna ma non fvi era; parmi però che do­vessero saperlo1 che essi stessi 4 giorni, prima gli avevano segnato il passaporto per Novara! L'ultimo è un Ingegnere Cadolini, che già, mi l'Bi disse fu in carcere l'anno scorso-. Si éircondarono ile guÈ pòrte della casa; otf commesso, sali; erano .Te cinque' le 5 di mattina. La signora non voleva aprire stan'ttt fuell'or;*,- ma-, alla parola *w / polteut-, sij dovette aprire. Chiese degli inquilini; la Signora rispose cheftempo: avrebbe, fatto I-la notifica; nominò jpelò i nuovi. Dimandò Lse aveva nes­suno presso di se';, rispose che noa **We corte}, allora fece il1 commesso, JTIng. (sic), dove- e? Quia)' Itìgttgncre CàdoUrii Non.g qui fe-c