Rassegna storica del Risorgimento
1853 ; COMITATO NAZIONALE ITALIANO ; MILANO ; GENOVA
anno
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1925
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pagina
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894
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94
Plora Catoni
XI
Asstipiaztwt A'axianaU Italiana
Rama, > aprite Kj ..
Le discordie fraterne fiaccarono le nostre forze quando la Provvidenza ci apparecchiò un avvenire di gloriai Innanzi ad una salda muraglia che .di arrestava; il cammino, noL destinati: ad abbatterla, non: sólo fnò'n ci ordinammo all'assalto, ma ci dividemmo in sottili drappelli, rumoreggiandole intorno, quasi dovesse crollare per prodigiosa magia. Ogni drappello seguiva Wn < dùce; ogni duce agitava un' insegna, ogni insegna tracciava diverso sentiero. Perchè tante forze disperse, tante azioni slegate, tanti progetti inopportuni? Non avevano tutti un desi-dei io, da compiere, un ostacolo da superare, un inimico da vincere? Questa è la sventura che ci fruttò, la schiavitù di tredici secoli; la forza è questa che più ci strinse i ceppi, quando avremmo dovuto spezzarli. Cercammo lo sviluppo, e non avevamo esistenza, sospirammo la meta, e ne sfuggivamo gli stadi, volevamo il trionfo e non raccoglievamo l'esercito. Gli uomini che avrebbero dovuto abbracciarsi fratelli, si combattevano nemici, e la vita della Nazione periva ne' loro conflitti.
Dopo i rovesci del '49* voci generose invitarono gl'Italiani tutti sotto un solo vessillo; ed il Partito Nazionale si creò con auspici avventurosi. Gioirono gli oppressi a questo pegno di salute, e gli uomini i più discordi lo accettarono senza esitazione. Parvero deposte le gare, conciliate-ile differenze, spente le pretensioni. Ku tregua momentanea non pace .duratura. Indi a poco o gelosia di nomi, o intolleranza di Iopinioni, o esclusività di forme lo sviarono dal suo cammino, e le divisioni si riprodussero più minacciose e più fiere. Quindi Londra e Parigi, lotte fraterne e nuovi disastri, preziose vittime sconfortate, e maledizione degli uomini. È tempo che gli errori che ci perderemo cessino alfine, e che la triste esperienza del dolore ci guidi a più saggi consigli. Torniamo: sui passi che ci tracciò la ragione e che calcammo per poco; e schierati -ih una 80T battaglia attendiamo il .clmentt X3tta torni la nostra bandiera-,; ;óye/-.. Italia e Libertà sìa .scritto: uno, .il nostro grido di guerra Fuori i barbari una la nostra volontà, quella della Nazione:.'.C'insulta lo straniero nelle nostre contrade;: Gir pisce le nostre .sostante, appicca i nostri fratelli: e noi non ierrianiò le: me> e non .pensiamo."unicamente a distruggerlo?
Come da questa Roma, fra le gioie ,dcl '49, parti' vergine il priilioj