Rassegna storica del Risorgimento
PELLICO SILVIO
anno
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1925
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pagina
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901
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Variata di pagine sporte 961
1 gU voglio assai assai itene-e ponga: le care benedizioni cb'*ìi mi h* recate, là forvimi! d'aver fattoi! conoscenza Con V. S. IH mail mima.
Sono contento <Pesser' '. Roma e principalmente della geoeroaa bontà patema che ho trovata net Papa.
bel resto, io vo troppo oggetto a patimenti in agni paese, e queste in* ferinità mi lasciano ;pocO modo, d'errare S pascolo della, mi1 curiowta, tome avidainentc il mìo intclletio vorrebbe. Iddio sia benedetto che dispone così: Ut sa più dì me ciò che mi Conviene;, e debbo ringraziarlo di misurare Ila mia debolezza queste infermila, dandomele di natura non acuta, ma sopportabile.
Mi serbi, signora, la sua caritatevole ricordanza ai piedi Gesù e di Maria,
1 miei saluti, la prego, al cav. Parenti, al sig. Barigazzi;, alle altre degne persone che ho avuto l'onore di vedere a casa< sua, e mi confermo ossequiosamente
suo umil.mo obbed.mo servo
SILVIO PELLICO I
Roma 12 gena. 1846.
Questa lettera inspirata a quella rassegnazione cristiana che aveva assistito il Pellico nella prigione morava e che lo doveva accompagnare imo ai giorni estremi della sua vita, non contiene, a: dir vero, notizie di qualche importanza e nemmeno; nuove; con altre lettere già a stampa, il Pellico aveva espresso la sua soddisfazione di trovarsi a Roma. Come è noto, in una lettera Alla sorella Giuseppina-.('27 novembre 1845) aveva anche accennato alla benevolenza che ;gli' .era stata dimostrata dal papa Gregorio XV! che lo- aveva ricevuto iu particolare udienza il giovedì 20, .alle 4 pomeridiane: e in altra lettera, posteriore, ,a Giorgio Briaitò, aveva dichiarato di essere* contentissimo del suo viaggio e della sua di- mora in Roma re aveva anche affermato che la: città veniva di -sovente giudicata male dagli ingegni che dottoreggiano- con ira p.
L'altra lettera, datata 1 gennaio 1850, indirizzata al cav. Parenti, console sardo, a Livorno, un po' più breve, non manca di qualche ac-l cenno politico agli avvenimenti di Toscana dell'anno fortunoso che sij era appena chiuso, ed ha per questo maggiore importanza. Non è la sola lettera che il Pellico abbia -sentito al Parenti, giacché altre tre l'uro no già da molti anni rese note per la stampa, tutte ugualmente inspirate agli stessi, sentimenti di stima e di amicizia (i)j.
L'signor Cavaliere;,,
La sig.ra Marchesa di Barolo nVTncarica di esprìmere a -V. S. genoma i suol ringritziarocnti per l'amabile memoria che serba di essa-ve pV.gH auguri
(i) Tre Mìftffi: di Silvio Ptllìià tìt Cw. MmÉ pubblicate da Francesco Barigazzi. Firenze, 'Trp -. umdiv. <?> 16*, j, fa,
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