Rassegna storica del Risorgimento
1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
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1926
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Il Comitato centrale siciliano di Palermo (1849-1852) 3
mità dei marinai, capì di dovere uscire da quella fase, diciamo cosi, negativa, per passare a qualche cosa di più positivo, che desse al popolo alcune prove tangibili della sua esistenza. In conseguenza provvide all'organizzazione delle provincie, estendendo da per tutto le sue diramazioni, non iostante che in alcuni luoghi il suo verbo fosse accolto con scarsissimo favore, con un piano o programma dettato da Luigi La Porta e Vittoriano Len tini-Som ma.
Il piano, allegato alle lettere del Vergata (r prova tutta la serietà, colla quale fu compilato; la cura, colla quale fu studiato. Tendeva a stringere tutta la Sicilia, anche nei borghi più remoti, in una fitta rete d'intèse e di gerarchie, ubbidienti al Comitato centrale di Palermo e divulgatrici di tutte le notizie, di tutte le istruzioni, di tutti i mandati dal centro alla periferia; e quindi a costituire come una massa di scontenti, pronti a sollevarsi al minimo cenno. In previsione di tale sollevazione, oltre a necessitare di armi e denari* il Comitato Palermitano, di fronte al rinforzi e alle preparazioni militari del Governo per schiacciare sul nascere qualsiasi tentativo di ribellione, riconosce di non poter riporre speranza se non in una serie di guerriglie che stanchino e consumino la milizia, àa attesa che avvenga lo sbarco col desiato Garibaldi; e quindi compila ancora mi piano d'istruzione per guerriglie.
Quei piani, dei quali allora il Comitato inizia l'esecuzione e la diffusione, sono quelli che dureranno per molti anni, e chiederanno molti mesi prima di essere da per tutto in funzione. Sono quelli che, attraverso le molte vicende del Comitato e dei suoi membri, e in generale del liberalismo, sapranno costituire insieme con quelli analoghi degli altri partiti, quella coscienza popolare, quei sentimenti, che troveranno la loro esplosione vera e completa il giorno dello sbareo di Marsala e dell'avanzata dei Mille.
Certo prima di conseguire, pure anche il primo dei risultati accennati) Comitato ebbe a soffrire molte delusioni e disinganni, molte dimissioni e ripulse e abbandoni. Ma chi non ne soffrì per cose meno .assai pericolose?
Palemo, 14 maggio 1851, N1. i, Miei buoni amici,
Preparomi a scrivervi sulla speranza di domani giungerci il va- pore Vesuvio, che, a causa della sciocca contumacia e sfratrito, messo da questo ridicolo Governo, ed oggi tolte, fu vietato nello scorso
(j) feià pubblicato da altra fonte dal SANSONK, op. eit... p. 53 e sgg.