Rassegna storica del Risorgimento
1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno
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1926
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// Comitato cené-ak siciliano di Palermo (184.9-1852) 5
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noi. L'arresto però di un bravo collaboratore a tale operazione à fatto per ora tutto sospendere, mentre gli altri a ciò addetti si sono per cautela prontamente allontanati Una tale sventura ci giunge la vigilia della p ubicazione di talune stampe che dovevano produrre un effetto assai maggiore di quello che lo produsse la circolare affissa per l'intiera Isola all'alba del venerdì santo, giorno, dièci rammenta il principio della nostra dolorosa catastrofe. Però, io non sono nel- l'arrestare ì miei divisamente e fra giorni son certo che riprestinerò quanto mi è venuto meno per la sventura dei nostri fratelli.
Torno al venerdì santo. Esso fu il più brillante, che mai, per quei della santa causa, come lo fu il più infausto ed il più dì timore per il Governo ferdinandeo ' suoi satelliti. Fu un generale rincora- mento per i nostri il vedersi apertamente stabilita l'unione di paesi a paesi della nostra Isola per mezzo dell'apparizione di quelle circo- lari, che abbiamo tenuto parola, in tutti i punti e nell'istesso giorno, e aggiungendo a tale generale operazione qualche varietà di maggior grido, come l'uccisione a Bagheria del capo dei birri, che forse volea s tentare a lacerare le affisse carte; l'apparizione in Misilmeri di una bandiera tricolore nell'abitazione del capitano di truppa, che ivi stava a guarnigione; come la vendetta di un tal giorno operata dalla no- stra bella Catania, la quale, sempre intiera nei suoi forti principii, ha voluto abbattere la maschera che le volevano indossare con l'inalzale mento della tirannica statua e così comparve in quel giorno svisata l'effigie del mostro e, di più, fragiata di capestro al collo, di cartello sul petto, con le mani rotte e tutta schifosamente lorda, come lo innanzi.
4 Dall'altro canto il governo si vMè nella più dispiacevole coster- nazione per osservare a viso aperto la nostra unióne e la inefficacia della sua ridicola polizia. Esso, come chi colpito da stupore, per al- huanti giorni tenne sospeso ogni rompere ad eccessi; ma, poscia, ad un tratto risolto, corse alle più inumane vendette; e ci assicurano che non pochi furono i fucilati in quella bella città, oltre innumerevoli arresti e torture, campando da tanta sventura solo coloro che ebbero agio di fuggire all'alto dei monti.
Da noi non sono meno gli arresti, ed il disarmo per l'interno dell'isola, richiamando i fucili dalle patente dati, è già incominciato. Si : vuole che fra non guari ciò avvenga nella nostra capitale.
Il giorno del 18 caduto aprile 1 uro no chiamati da questa polizia i mezzani di cambio estero e le fu domandato dal boja Maniscalco se i biglietti di prestito: italiano avevano cambio in commèrcio e se