Rassegna storica del Risorgimento

1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno <1926>   pagina <9>
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Il Comitato centrale siciliano di Palermo (1849*185*)
all'altro potrebbe partorire un'effettiva rivolta senza la operazióne di nessuno si è quello dell'annona, il deficit della Comune: 0 a dir me- glio delle Comuni per il mantenimento degli eroici eserciti in Sicilia, à fatto feenir fuori l'aumento del dazio sul macino in altri dodici tar- dippiù. A. salina. Però tal dazio non si vuole che facci partorire l'ini- picciplimento del pane, l'aumento del prezzo della pasta, ciò che poi trebbe produrre un disgusto popolare. E ad eseguire tal piano, con- tradì ttorio in se stesso, l'acutezza d'ingegno del Governo satrianico- maniscalchico-g5uMci trovò mezzo; degno della sua sublimità. Furono <c chiamati i patroni di forno e di pastai da Maniscalco; ed a questi si fé' noto l'aumento del dazio ed in uno gli s'impose l'obbligo di non diminuire il pane e di non crescere il prezzo della pasta e che senza venir a nuovi scandagli pensar (sic) loro al modo ad eflét- tuire questa volontà del Governo. I fornai ed i pastai dissero ciò es- sere impossibile, specialmente per la gravezza delle spese che si paga- vano ai manifatturieri; ma se il Governo avesse dato un freno al monopolio di questi manifatturieri con decretare che liberi fossero ri- masti i patroni de' forni e de' pastai di prendere manifatturieri alloro piacere, con quel saldo che loro più credevano, allora sì che sarebbe stata possibile la volontà del Governo. Dietro un tale salutare con- siglio una ministeriale pone in libertà, giusto il consiglio, .ì pastai ed <: i fornai, ma nell'equità della giustizia lascia pure liberi i manifattu- rieri di (Servire a quel prezzo che loro credevano.
Il giorno 20 corrente doveva cominciare l'eseguimento di un tal ordine; il quale avuto (sic) un contrario effetto a quello da loro spe- rato. I manifatturieri al consueto uniti strettamente fra loro hanno determinato non travagliare affatto per qualunque diminuzione che fosse; e così sin da quel giorno cominciò la scarsezza di pane e pasta; e nei momento che vi scrivo, che è la sera del 23* si trova alquanto <L pane perchè taluni fornai hanno lasciato la paga d'uso, ma per pasta
se ne trova a stento.
Considerate il sordo mormorio del popolo già incominciato e la confusione ed il timore in cui si trova il Governo.
e A misuia di provvedimenti si va dritto contro la ministeriale e si arrestano cinquanta fornai che non hanno voluto travagliare e che certi della libertà che gli dava la succennata ministeriale si godevano la quiete nella pubblica piazza; e questi si chiudono in una fossa di e Castello proibendogli ogni alimento e non si sa ciò che gli spetterà in prosieguo sotto scusa di esserje perturbatori dell'ordine pubblico. Per ogni porta della città vi è forte numero di pulizia per arrestare