Rassegna storica del Risorgimento

1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno <1926>   pagina <10>
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lo Btigemo Casanova
i manifatturieri che possono essere di ritorno forse dalla campagna ove li credono; ma so che già si è sparsa ua tal voce per cui ogniuno sì è messo in salvo e domani forse la piazza sarà senza pane e pasta. Dio lo voglia!
In punto irai s viene ad assicurare da fonte sicurissima il subir taneo armamento dell'intiero Iittorale non esclusa la formazione di nuovi fortini.
Si vuole che Satriano, che era partito da Palermo alla volta di Messina, Catania e Siracusa, sia clandestinamente partito per Napoli <c 0 a dir meglio alla volta di Gaeta ove il coraggioso Bomba sta :ec~ <? meticamente chiuso.
Ieri sera 22 corrente ad un'ora di notte è giunta qui in Pa- Jermo una carozza da Trapani portante una famiglia da ivi fuggita, per quanto si sa, là essersi attaccato fuoco tra truppa e paesani. Tut- torà non ci è stato possibile il conoscere l'effetto di un tal successo. <<. Questa mattina però la posta di Trapani giunse tre ore prima del consueto e la vettura corriera era carica di persone sino sopra il cielo. Ciò ci fa anche sperare la realtà di quella notizia. Or ora ci si porta notizia con bastimento venuto da Trapani aveva detto che fuori quel porto vi erano quantità di legni inglesi. Ecco un'altra notizia. Ci confermerebbe la precedente mentre per questo solo motivo ed aiutati da una forza esterna si avrebbero messo in movimento i Tra- panesi. Le nostre notizie officiali di sei giorni addietro erano quelle della massima tranquillità -ira: quel paese che stava in attenzione di nostra disposizione.
400 uomini di truppa di linea son partiti per Sammartino. Si è ordinato di tralciare una nuova strada da Moncilebro a Partinico o, a meglio dir, una strada di ritirata per le montagne.
A domani tutto quanto si potrà conoscere di positivo politico, che ora non si sa.
Sapete che io non lascio allo scuro anche del ridicolo. Eccone una buona dose.
Il duca d. Paolo Lumia si fuggì la figlia dell'onorato Duca di Montoleone, principessina Lauretta Pignatelli; ma dopo 24 ore fidando sulla parola di Satriano e Maniscalco datagli per mezzo di Rauchi- bilia, che dopo avere restituita la fugata sarebbe stata loro cura di fargliela sposare, il Lumìa fu esiliato in Termini e la ragazza partì per Napoli col vetusto porche Terranno va, il quale non avendo mai avuto in sua famiglia cose disonorevoli da rimediarsi, ma sempre di- sonorevoli irrimediabili, non vuole punto sposare la ragazza. Esso è