Rassegna storica del Risorgimento
1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno
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1926
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pagina
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13
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// Comitato centrale siciliano di Palermo (1849-1832) 3;
incanti giungere quel legriQs /e consegnerò quel plico nel momento che riceverò il vostro. Se però avremo possibilità a rispondere col- ristesso commodo a quanto voi ci scriverete, lo farò come di ragione senza induggio.
Le durezze che soffriamo per la corrispondenza mi fanno repli- care l'alta premura di essere questa organizzata nel miglior modo e per vieppiù frequente e più sicura, mi viene in opportuno a farvi conoscere che il bastimento americano YOreto di cui voi mi awisa- ste di dovere qui giungere, mi si dice esser qui giunto il giorno iÉ dello scorso è di essere ripartito il giorno 26 non so per dove. Ciò accaduto vedete bene che non ho potuto avere notizia del Mariano Giampalermo ed in conseguenza non ho ricevuto punto il pacco da voi indicatomi colle stampe tanto necessarie unitamente ad altre no- tizie che attendo impazientemente.
Mi viene ugualmente in questo paràgrafo a ripetervi quanto con un'altra mia vi dissi di non affidarvi punto per carteggio a questa feccia di comandanti siciliani mentre vengo di conoscere che il sh- gnor" Giuseppe Onorato, a cui voi consegnaste dei plichi, li bruciò tutti, innanti giungere al porto. Persuadetevi una volta che questi sono genti dell'ora della ricompensa e non mai dell'ora del travaglio.
Le vostre ultime, pervenutemi mi resero l'uomo stupido per quanto vi lessi. Di tutti i nominati nella vostra lettera avrei per poco potuto dubitare per la loro opinione e per la loro fermezza; ma dì quell'uomo che mi fu un giorno strettamente amico e che ora non mi è più perchè non ha servito il suo paese come di dovere, anzi lo ha sagrificato, parlo del principe di Granatelli, vi assicuro che, oltre il dolore che vivamente ne sento, mi sembra tuttavia impossibile; e ' se mi è dato per poco poter dire una parola a di luì vantaggio, sol posso dire che la dolcezza del suo carattere ci fece piegare dall' infa- mità degli altri. Perdonate queste parole che partono dal sentire di <t una forte amicizia.
Per Castrogióvanni non posso mandargli :che la sola lettera a firma di namero ri; ma tutt'alrro che voi mi dite dovere rimetter- tergli non posso, mentre soffrirono l'incendi come gli altri. Tale lettera, però non gli ho rimesso, ancora per attendere la persona si- cura, che si è mandato fi chiamare da un paese a lui vicino. Se col / commodo che attendiamo verrà altra cosa a lui diretta, ve la rimet- terò colla cennata lettera.
: Veniamo allo stato presente del Governo napolitano in Siciliai Esso è itì pieni preparativi e in pieno timore. Si sono armati i forti