Rassegna storica del Risorgimento
1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
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1926
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22 Eugenio Casanòva
lì nascere è un caso. Io non rispondo che di me; ma vi prego di non maledire quel cognome die portano altri che si sanno tutto sacrificare alla Sicilia.
Addio, miei fratelli. Attendo impaziente il ritorno del commodo che vi porta la presente, maggiormente che ora vi abbiamo due in-- dividili. Venerdì.
N. i .
Prima che H mese di maggio terminasse, la rete delle relazioni colle provincie era tessuta: e, come ben dice il SANSONE (p. 56-57): in Palermo lavoravano con intelligenza e solerzia Salvatore Di Marzo, Annibale Anelli, il monaco Francesco Ferrara, il conte Federico e Pietro. Tondù. In Trapani non risparmiavano cure e fatiche il barone Cudia Staiti, il barone San Gioacchino e Gaspare Fontana; in Ca- strogiovanui lavorava con ardore il barone Varisano; ed in Girgenti facevano altrettanto Domenico Bartoli e i fratelli Gramitto . Erano ancora fervorosi agenti del Comitato, a Palermo, Benedetto Travale che spesso fungeva da segretario e a cui forse si riferiva il N. 11, Enrico Parisi) cui faceva capo la corrispondenza con Messina; nelle provincie di Trapani e Girgenti, fra Rosario da Partanna; e, poi, Pietro Lo Sguiglio; Giovanni Canzoneri, presso cui si adunava spesso il Comitato, Mario Emanuele dei marchesi di Villabianca; Salvatore Marchesi, che dalla casa di Andrea e Giuseppe Scognamilla, intercettava i dispacci telegrafici diretti da Napoli al Satriano; Francesco Bentivegna, Paolo Ciro Salamoile addetto al pericoloso ritiro della corrispondenza dalle navi per passarla al cav. Emanuele, che la consegnava a Giuseppe Vergara e alla di lui amante Teresa Musso; Antonino Raccuglia; il dott. Domenico Denaro, incaricato del collocamento delle cedole del prestito mazziniano che abbiamo udito or ora fuggire; il procuratore legale Giuseppe Di Blasi; fra Domenico da Bagheria; l'ufficiale postale Gianlorenzo D'Agostino: fra Serafino da Castelvetrano, il notaro Vito Imbornone di Mentì; Stelano Scaccia; Salvatore Spinuzza ecc. ecc.
I Comitati provinciali, quelli distrettuali, e gli agenti municipali cominciano anche essi ad entrare in funzioni; ed i primi, non potendo trattare i capoluoghi alla stessa stregua dei più modesti borghi, istituiscono suddivisioni di lavoro, ripartiscono le città in quartieri, sezioni e rioni, presieduti da capi quartieri, capi sezioni e capi rioni, secondo le convenienze locali.
Pi tutta questa organizzazione il Vergara dà notizia; e poiché il