Rassegna storica del Risorgimento

1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno <1926>   pagina <23>
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ìì Comitato centrate siciliano di Patermo (184.9-2852) 23
nuovo ente non ha più. se non pochi punti di contatto con quello, che ha sostituito, egli ritiene si debbano anche mutare le tessere di ricono­scimento con delle nuove, che trasmette a Genova.
In pari tempo però, sapendo che il barone Riso, cui sono impu­tati tutti i dolori e tutta la rovina della Sicilia, si reca a Baden per cura, egli, a nome del Comitato chiede agli esuli di vendicare su di lui le angherie e sofferenze parile dalla Patria. Sarà un monito salutare per gli altri.
E, come, nella loro esasperazione, gl'isolani cercano una vittima, così nella lotta grandiosa imprecano contro coloro che nicchiano o li trascurano. Donde le rampogne del Vergara contro il Mazzini e i suoi; i quali di tutta l'Europa si preoccupano fuorché della Sicilia, posta sul braciere ardente. Donde i sogghigni che accompagnano democra-ticoni del giorno del trionfo, che ora ad ogni richiesta sguizzano.
Non rendendosi conto di tale condotta per lui inconcepibile, e nep­pure della causa della medesima che nella migliore delle ipotesi risedeva nella trasformazione dei partiti politici ormai molto progredita, Rosalino Pilo che tutto se stesso dava sempre alla Patria senza ragionare né com­putare rivolgevasi a Giuseppe Poulet, giunto in quei giorni a Firenze, per invitarlo a consigliare ai suoi amici e antichi collaboratori di acco­starsi a Pepe e assisterlo colla loro esperienza,
Il Poulet, nella seguente risposta, coglie l'occasione per ribadire quella sua professione di fede e quei limiti della sua adesione che lo separano, come separano molti di coloro, che la pensano a modo di lui, dal partito d'azione. Onde al Pilo non resta se non pren­derne atto.
Gentilissimo amico,
Non occorre che io vi assegni alcun altra ragione, oltre a quella per voi appresa dal sig.r Malvito, perchè sappiate la mia impossibi­li lità a quivi recarmi. La vostra del 6, giuntami ieri, non mi avrebbe fatto stare in forse un 'solo istante. L'avvicinarmi a soggetti che io tanto amo mi sarebbe stato assai caro. Voi, voi mi citate alcuni di essi, mio dite del mio Paterno e ciò ha del barbaro quando sapete ' l'essere inutile che accendiate in me tanta brama. Persuadetevi di ciò, desistete per carità da qualsiasi attacco.
Riguardo alle cose della nostra Bella, Pepe fu quello che prese l'incarico di ricevere la vostra corrispondenza, di trasmetterla ad al- tra persona, da cui andava alla fonte e così l'intrigo amoroso senza