Rassegna storica del Risorgimento
1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno
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1926
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pagina
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27
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// Comitato centrale siciliano di Palermo (1849-1852) 27
dichiarati indispensabili dall'art. 111 della Costituzione; e nessuno finora ardisce di dichiarare volere passare oltre su questo articolo. Nella Commissione eletta per la revisione, fra quindici componenti sette sono per la revisione! sei sono contro la revisione e due sono dubbii. Da ciò tutti i giornali di Francia di qualunque colore pre-<tx vedono come indubitata conseguenza che la revisione, se otterrà fotee la maggioranza relativa, non avrà certo la maggioranza legale. Se dunque la Costituzione non sarà riveduta, la Repubblica starà; En- rico quinto rimarrà in Venezia, la Duchessa di Orléans e suo figlio in Claremont e Luigi Bonaparte tornerà all'antico mestiere. Se la Repubblica resterà, la politica in Italia dovrà necessariamente mutare e i Francesi, che attualmente in Roma fanno da birri ai preti, potreb-. bero unirsi a' liberali italiani. Ma tutto quello pel 1852.
. Vi potrebbero essere, prima, o un colpo di Stato, che potrebbe <t solo tentare Luigi Bonaparte perchè si trova al potere, o una rivo- zione che potrebbero tentare i repubblicani quante volte vedessero minacciata la Repubblica. Per queste due cose, che sono possibili, non se ne può determinar l'epoca. Ma bisogna star sempre presenti agli é-<t venti. E quello per la Francia.
L'Austria, la Russia e la Prussia hanno già rannodato il patto della Santa Alleanza, nella possibilità di una rivoluzione o di muta- zione di politica in Francia; e stanno pronti co' loro eserciti.
Intanto in tutta la Germania si sopprimono le Costituzioni.
La Prussia ha rinnegato là rivoluzione e i popoli di Germania si persuadono sempre più che co' Re non si transigè perchè essi non transigono.
Dell'Austria non se ne parla. Si prepara a cancellare la così detta Costituzipne del 4 marzo, cioè a cancellare la parola, perchè ne' suoi beatissimi Stati si vive come in Napoli ed in Sicilia.
<f Neil' Italia, lo spirito pubblico si mostra sempre inteso dalla idea della libertà e della nazionalità, e principalmente la Lombardia e gli Stati Romani, ove non si fuma più, e in tutti: r modi si mostra dalle popolazioni l'odio contro gl'iniqui governi che li opprimono. La stessa Toscana, che concorse spontaneamente alla ristorazione del Gran Duca, comprende che i principi si somigliano tutti; e, per l'anni- versano della battaglia di Curtatone in Santa Croce il popolo per voler deporre delle corone di fiori sulla lista dei nomi de' suoi morti fu cacciato dalla chiesa da' birri e da' soldati austriaci e si fé fuoco nella stessa chiesa. In Toscana dunque si abborre Leopoldo come da noi Ferdinando; e i popoli delle varie parti d'Italia guardano tutti