Rassegna storica del Risorgimento
1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno
<
1926
>
pagina
<
37
>
// Comitato centrale siciliano di Palermo {184.9-1832) 37
che noi vi diciamo di correre nell'attività dei nostri lavori, sotto que- sto tirannico pjrèrnoj;, perigli credete che noi possiamo operare sì * facilmente, che voi all'estero. No, miei cari, ciò non lo è; e noi vi preghiamo tornare, da buoni patriotti, se non altro con immagina- zione del vostro paese ed osservare, come l'osservaste difatti un giorno, ciò che significa vessazione (vessazione) di polizia ferdinandea. Allora si che sapreste compatire ! Allora, sì che aumentereste i vo- stri lavGìp'i! Allora, sì che vedreste come grande sono i nostri, ed al confronto pigmei i vostri; e, ger conseguenza, cercando ogni modo disuperarei, contentereste per minuto i nostri desiderii, che non sono altro che il vantaggio del nostro comune Paese.
Adunque, ove dovrà tuttavia tardare l'incantato vapore, fateci << grazia dì scriverci il suo nome ed il nome della persona, che ha in consegna la mercanzia.
<t Spero che non dimenticherete nessun articolo della commissione inviatevi per Corvaja, aggiungendo all'invio delle istorie di Farina e Farmi quella di La Masa.
Rinnovo la necessità d'aver carta intestata, i proclami del Co- mitato nazionale italiano, i chatechismi demooratici, i fogli, e, come vi dissi, una lettera del Mazzini ai Siciliani. Questa ultima vi rac- comando espressamente, poiché essa sarebbe la vera scintilla elettrica ed il chiamare al nostro italico partito ogni qualunque, che nell'at- tualita ci è per contro. Per i caratteri non dico altro, attendendoli con sicurezza .
. Dichiarava impossibile l'invio di qualcuno a Genova: poiché chi va in Genova, non torna in Sicilia... Il Governo borbonico è costef- nato e nervoso e ricominciano gli arresti e zìe persecuzioni .
Narrava infine, a riprova dei sentimenti della borghesia verso l'esercito, che a Girgenti, essendo stata la banda musicale, che suonava in piazza, costretta a cercare ricovero nel Casino o caffè di società, gli ufficiali di presidio stimarono approfittare della circostanza per invitare al ballo le signore presenti. Senonchè le famiglie, anziché accettare V invito, uscirono dal locale provocando il risentiménto degli ufficiali; i quali, per vendicarsi, travestiti da contadini e guidati dal loro colonnèllo Forbes, diedero l'assalto al Casino; e si sarebbero abbandonati ad atti deplorevoli senza l'intervento energico dell'intendente della Pror vineia,, il' quale, intuendo il perìcolo, si era precipitato in piazza vestito della sua uniforme ed aveva mandato agli arresto colonnello ed
ufficiali.
Questa notizia, diramata dall'emigrazione, sollevò le proteste della