Rassegna storica del Risorgimento

TUNISI ; CAIROLI BENEDETTO
anno <1926>   pagina <911>
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Annunzi bibliografici REI
Città anseatiche, Minia. Del còmmerctò, dfclTHutlMtria, dell'agricoltura di quei vari paesi, segnatamente dopo Titsit egli si occupava seriamente ogni lunedi presedendo il Consiglio apposito, eoMs uo leggerei nello studio di E, TARLÈ comparso sotto il titòjb di Mapotèon ciW-mleìfMè'enomiqiis de la Francs nella rivista Napolcon (XV, voi. I del CE92- ftse K}< vero piir. troppo, che la me­desima graduatoria operava a' Svescio In majària militare e che nella campagna di Russia del iSia su 140.000 combattenti riòfccaddero che 50.000 francesi!
*** L'opera e rSnfluenssa delle setftg. ideile: società' segrete rispetto alla storia del risorgimento italiano hanno richiamato e richiamano di continuo l'at­tenzione degli studiosi; i quali vi ricercano une, dei principali elementi Sei mu­tamento di opinioni ;e .condizioni eh permise alle dottrine e alla politica dei grandi fattori della nostra rinascita di attécchiresjul tormentato campo della no­stra patria. Indipendentemente dalle pubblicazioni già ricordate in questo pe­riodico, vediamo oggi comparire nella pregiata rivista torinese // Risorgimento italiano (XIX, fas. l-II, pi 1 e sgg.) la memoria del p. ILARIO RINIERJ intito­lato: Le sette in Italia dopo la restaurazione del 18/1; La congiura di Macerata, 18/7; che conferma i ben noti studi di Domenico Spadoni in materia e reca un notevole: Cóntrifeujl'oiall-orgànizzazione di quelle conventicole che qualche pre­zioso aiuto diedero alla diffusione del verbo nuovo e prepararono il terreno ai futuri eventi.
Appoggia è afòrza /gli i studi del ;prèeeden.te serìtifcòre É pròfé ANTONIO ZtBGEtt; cui siamo debitori di vari lavori che lo collocano fra i più competenti in materia. Già l'anno; scorsoaveva .pubblicato su /Ffunclti Mwmtòri:del Tren­tino (Trento.,. Tip. ed'.. mutilata ed invalidi, 1925, 8, ppv 234) un volume, nel quale ne tesseva la storia dalla prima propaganda, manifestatasi nell'Alto Adige quasi subito dopo .la Condanna papale del 1.738., e cioè nel 1740, sino alla ca­duta dell'impero napoleonico, quando cominciò a imperversare la più assoluta reazione contro la diffusione di ogni idea di-libertà. Ora, nel bel volume edito in occasione del XIV Congresso della iìostra Società dal Comitato trentino, viene alla luce un suo nuovo studio interessante (Il tramonto della massoneria e la propaganda segreta mi. fàentiiw /SriSsi); che riprende la narrazione, ove la fermò il precedente voìjiifrie, per condurla diligentemente avanti per altri tre lustri; durante i quali rifulge di vivida luce la figura di Gioacchino Prati.
E per dimostrare che*, non ostanti le persecuzioni i trentini non chinarono là testa, e se non trovarono modo di raccogliersi entrò i confini della loro terra, s'iscrissero a logge italiane e si tennero al corrente degli eventi e delle vi­cissitudini dell'ordine, dopo aver ricordato il JLarcher e il Mazzi, la ZCEGER an­cora pubblica nella rivista Studi trentini (VII, 1926, classe I, fase. 20) Una let­tera massonica del 1876, da Pisa scritta da Edoardo De Bartolameis a Daniele Lunelli, da Civezzano, morto nel 1903 ufficiale dell'esercito italiano, per rag­guagliarlo intorno alle vicende della Massoneria in Italia.
* La morte dell'illustre suo fondatore e direttore, on. Antonio Mellusi, ha trascinata seco la scomparsa dell'utile e apprezzata Rivista storica del San/iio