Rassegna storica del Risorgimento

1847 ; LUNIGIANA ; TOSCANA ; MODENA
anno <1927>   pagina <2>
immagine non disponibile

2
Armando Sapori
poldo creda, in un primo momento, di aver concluso un buon negozio; e fu causa di gioia per coloro cuf dispiaceva la spezzettamento poli lieo della penisola veder diminuito, appunto questo sminuzzamento,.epeJp.dl più colla scomparsa di un principe reazionario ed il rafforzamento di un riformatore (i). Ma vennero presto i guai. A parte che a Lucca, tolte poche eccezioni, non sJ vide di buon occhio l'incorporamento alla Toscana, cje riduceva un'antica capitale a città di secondo ordine di fronte a Firenze il trattato del 4 ottobre portava come conseguenza la cessione di alcuni territori toscani al Duca di Modena, e di altri, col tempo, al Duca di Parma. Infatti, per le deliberazioni del Congresso di Vienna del 1815, il Granduca nell'atto di acquistare Lucca avrebbe do­vuto cedere a Modena Fivizzano e le provìncie di Pietrasanta e Sera vezza; mentre per una convenzione segreta posteriore, del 1844, si era pattuito che queste due ultime provincie rimarrebbero toscane, cedendo il granducato solamente i distretti di Fivizzano-, Albiano, Calice, Rico, Terrarossa, Montagnoso, Minucciano, Gallicano, Castiglione; che Modena avrebbe in compenso parte del territorio parmense; che Parma riceve­rebbe dal Granduca Pontremoli e Bagnohe. Tutti questi spostamenti .fissati palesemente per la restaurazione, e mercanteggiati alla chetichella quando un nuovo spirito cominciava ad aleggiare fra le popolazioni, non potevano che esser visti malamente da coloro che eran destinati a divenire, da sudditi del mite Leopoldo, sudditi di quello strumento au­striaco che era Francesco V. Erano costoro più interessati alla que­stione: ma la cosa destava serie preoccupazioni in tutto l'ambiente po­litico e' in particolare in quanti pensavano alla eventualità da molti desiderata anche di una guerra contro l'Austria, e vedevano a buona ragione in Fivizzano e in Pontremoli le porte della Toscana.
in Italia dall'anno 1814 all'anno 1S61, voi. V, Torino, 1869; a GIUSEPPE MON­TANELLI, Memorie sull'Italia e specialmente sulla Toscana dal i8r4 al 1850, yoL II, Torino, 1853; ed AGOSTINO GORI, Storia della rivoluzione italiana du­rante il periodo delle porrne, Firenze, 1897, lo studio di GII, VAN?:SFOZA, La fine di m Ducato In Niuwa Antologia, anno X3S 1893, fascicoli del 15 novembre, pp. 306-331, e del 15 dicembre, pp. 675-710.
(1) Il D'Azeglio scriveva al Balbo che Lucca è riunita alla Toscana e di sette pezzi ne abbiamo fatti sei, e al solito abbiamo una fortuna impertinente . Ricorda questa frase EUGENIO PABSAMONTI, a p. 30 dello studio // liberalismo toscano ed i sudi rapporti con Cesare Battio e il suo gruppo durante la questione Tosco-modenese per il possesso della Lunigìana dall'ottobre al dicembre 1847 (nella rivista // Risorgimento Italiano, voi. XIII, fase. i4 del 1920),