Rassegna storica del Risorgimento
1847 ; LUNIGIANA ; TOSCANA ; MODENA
anno
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1927
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15
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// conflitto fra Toscana* e Modena 15
col loro tristo fino. Colà aveva soggiunto - tutto comincia coi viva; a noi, invece, occorre tranquillità, soprattutto davanti all'Austria: perchè, se cominciamo ad essere ili agitazione, l'indipendenza nazionale finirà col perdersi, e io sono risoluto di contendere quella e difendere questa a costo della vita (, Si può immaginare, quindi, con quanta compia- ' cenza avesse appreso i disordini di Pisa del 16 novembre, quelli di Livorno del 21 e del 22, e di Firenze del 25. Lo stesso Ricasoli confessa, del resto,, nel suo rapporto che se i trambusti d'Italia turbano l'Austria, non dispiacciono meno al Re dei Piemonte che teme agitino il suo popolo ormai smosso .
Senonchè, fatta questa constatazione, il diplomatico toscano ne traeva il meno aspettabile dei suggerimenti: quello di spingere le cose a tal ponto da accrescere fuor di misura in Carlo Alherto il timore di dentro e costringerlo a spiegare la sua forza fuori . In una parola, concludeva, bisogna compromettere il Re di Piemonte nella politica italiana . Idee, invero, non tanto suggeritegli dalla esperienza del soggiorno genovese, quanto portate preconcette da Firenze, dove le aveva maturate insieme con gli amici de La Patria, nelle cui mani era, del resto, il governo, riuscito Ministero-./'a/r/a ancorché presieduto da Cosimo Ridolfi e non da Vincenzo Salvagnoli. Già dall'11 novembre il RicaSoli aveva esortato il fratello Vincenzo a .sollevare la Luni-giana, e il giorno dopo si era lamentato che il Ministero facesse uso soltanto di carta, inchiostro e polverino, uniche munizioni di cui abbonda la Toscana (2); ora, sempre sulla medesima linea, mentre consigliava al Serristori un atteggiamento audace rispetto alla forza fisica disponibile , al Salvagnoli, cui informava in maniera più precisa e meno diplomatica del ministro degli esteri, raccomandava di sovraec-citare l'opinione pubblica fino a produrre un moto reale contro le truppe per attizzare il fuoco anche fuori i confini fra Austria e Piemonte. Noi possiamo assicurare aveva scritto, contro la verità, ne La Patria del 15 novembre che tutti gli ordini spediti alle autorità civili e militari modenesi nei territori toscani da loro occupati, sono spediti e firmati dall'Arciduca Massimiliano d'Austria e non dal Duca di Modena.*; e il iS> aveva parlato di un alleanza fra Vienna e Modena per opporsi ai Principi riformatori, e detto che Roma, Torino e Firenze avrebbero chiesto spiegazioni all'Austria, costringendola a ritirare i propri rappresentanti.
(1) BIANCHI, Scrii/i e lèttere di Carlo Alberto, pp. 52 e sg.
(2) Lettere, cit. alla data.