Rassegna storica del Risorgimento

1847 ; LUNIGIANA ; TOSCANA ; MODENA
anno <1927>   pagina <23>
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It conflitti): JjWósmia o Modena 23
9. Ih VtÙ idei patti coflcordatì; -.a-, Modena il 2 dicembre fra il Martini'ed Mokall mé; fèiujpe modenesistaravano verso P'allerone, rn (emm? M Mia', lasciando hi paese solo dieci soldati e USI ufficiale, altrettaiitt natiti Éi lutea tósc' ali ;coman. di un gra­duato facevano il loro ingresso m paese", tófoidi un commissario gràn-[ffiucaie GUibfelìcaVtìi lì ijjtoclianià; :ctì cui Leopoldo scioglieva i cittadini .dalla sttìiaiianza allo stato Toscano; e odiava jlg iconegne del luogo al commissari di: Modena. GostUiLi, a sua volta, pubblicata un editto facente obbligo ai fitzzehesi di prestar giuramento di fedeltà a Francesco V, ed avvertiva che la demenza del sovrano avrebbe dimenticato qualsiasi atto di ribellione precedente, concedendo: pieno perdono pei reati poli-tieL Al seguito dì che rientrava il grosso delle soldatesche del nuovo signore, e partiva drappello del veeefaioi
Alla regolare consegna e alla presa di possesso che la stampa 'to­scana annunziò senza commenti e con poche parole, dalle quali traspare tutto il malumoreij. tennero dietro due dichiarazioni sovrane:
Diceva Francesco Vi
La pendenza di FiVfezano è stata amichevolmente composta. S. A. R. il Duca di Modena, che aveva un diritto incontroverso a quel territorio fu in necessità di occuparlo, massimamente per lo stato di ef­fervescenza in e si trovava quel paese e <pe poteva diventare perico­loso pel suo Stato. Mancava però lo scioglimento .dalla sudditanza to­scana di quegli abitanti. Ciò riconosciuto da S. M. l'Imperatore d'Au­stria, augusto capo della Famiglia, ha egli col mezzo del suo Inviato' straordinario e ministro plenipotenziario consigliato di terminare la ver­tenza col mezzo di una conciliazione, la quale, mediante l'amichevole disposizione dei due governi, ed i buoni uffici del suddetto inviato au­striaco e degli inviati pontificio e sardo, fu combinato con atto del 2 dicembre.
(r) La Patria, dette il semplice annunzio, e soltanto qualche giorno dopo ebbe alcune battute polemiche con fl; Corriere Modem-se, sostenendo che l'Im­peratore non era entrato per nulla nella soluzione della-vertenza (numero del 18 dicembre]. Il Carrier* Livornese del io dicembre scrisse: Ora che il fatto e compiuto non aggiungiamo parola. Ma se è mulo il nostro dolore, non pos­siamo lacere che In Livorni e a Pisa la notizia della soluzione, produsse un'im­pressione [Tuttissima *, tè Alba. dell*8; dicembre Taceva seguire due sóle righe: Ora che l'atto è consumato, tariamo e lasciamo ad altri la cura di giudicarlo . P Italia- Hi dicembre) rilevava che fl principato aveva avuto sodisfazionc, men­tre i popoli, erari rimasti delusi; augurava che J?anccsco V aderisse alle Ri­forme, e rincuorava i fivizzanesi, rilevando che il progresso dell'llalia non sfrss-rj rebbe arrestato.