Rassegna storica del Risorgimento
1847 ; LUNIGIANA ; TOSCANA ; MODENA
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1927
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24
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24 Armindo Saporì
taceva 'Leopoldo II: Composta eoM'intervento degli inviati pon* tracio è sardo qualunque differenza con il R. Govepiio di Modena1 sull'esecuzione del trattativi, Sfe,
In aitò' ttàimiimy) ,é Modena sKostentava là volontà dell'Imperatore, e a Firenze la mediazione cB Pio IX e di Carlo Alberto:*, eoo ritieniti . mk ;già eoàoseiamo per dichiarazione: niello stesso Scrristoià e che'.evidentemente risulta anehe dalle pagine degli storici ufficiosi (i) di fa* ricadere la responsabilità deirinfeliqg accomodamento sui due governi amici. Nel dubbio che il colpo; non agfiivosse abbastanza in pieno, si pubblicò nella parte ufficiate della Gazzetta di Firenze del 7 dicembre, che <s quanto alle condizioni del concordato, ci serve il dire che SU*,., e S. M. il Re- di Sardegna, interpostisi col mozzo, dei loro rispettivi rappresentanti a Modena per comporre l?i y.ertenasa, avendo riconosciuto nell'accordo del 2 dicembre tutti gli estrèmi di giustizia e di convenienza per la; lucana, il governo non poteva esigere nulla di più, e doveva ammettersi al vóto dei due augusti ipriinteipi' italiani, mediatori iix così delicato emergente .
Affermazioni rispondenti tutt'altro che a verità; .perchè la mediazione, effettivamente, non c'era stata- Ciò ' evidente per noi che abbiamo seguito a passo a passo lo svolgersi delle trattative. E ciòera ben saputo dal Ministero, cui il Martini aveva -scritto esplicitamente che avrebbe gradito che della sistemazione si fosse potuto redigere un concordato: da pubblicarsi, sottoscritto dai rappresentanti sardo e pontificio; ma che ciò era stato impossibile, perchè, appunto, qui non si è trattato di mediazione ma di semplice interposizione di buoni uffici... non avendo né mons. Corboli, ì.è-'È marchese Ricci poteri per prendere parte ad un atto qualunque (2). E neppure era vero che il Piemonte e il Pontefice avessero riconosciuto nell'accordo gli estremi di giustizia , perchè i. loro inviati avevan fatto di tutto per trascinare Francesco V nella lega doganale, togliendo cosi al fivizzanesi ogni pretesto economico alle loro lamentele, e riducendo anche di molto le ragioni politiche e senti-
(T) Riversarono costoro tutta la colpa del moto della Lunigiana sugli agitatori radicali, e sostennero perfino che la mediazione era stata offerta e non sollecitata. Convenne al Granduca, leggiamo nel Raldasseroni (Leopoldo IT égfej cj't.. p. 256) accoglier per buono l'entusiasmo di cui facevasi pompa per il suo decoro, far proteste per il modo seonverilenie di procedere del Duca di Modena, ordinare apparecchi belligeri, e trattenerli poi a tempo; accettando per ultimo la mediazione del Papa e del Re di Sardegna .
(2) Lettera del 4 dicembre, clt.