Rassegna storica del Risorgimento

1847 ; LUNIGIANA ; TOSCANA ; MODENA
anno <1927>   pagina <27>
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Muonfiìlio fra 7'oscafia Modena.
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Onde confido che Ella, nelPesetótzio dell'apostolico suo ministero varila., meglio di ogni altro ad insìnuai-fr a a radicare ;neli animo dei suoi am­ministrati questa persuasione: ed esi: che in eìcostanze difficili già ftanUo mimSilmente si sono distSfrti ;ìguàve m>émyomì> persi­stendo ih così nobile condotta comprenderanno che aassicurare il pro­gressivo incremento della prosperità" ed il vero e durevole risorgimento dell'Italia, piò di tutto contribuir deve la custodia dell'ordine in ogni parte, il rispetto alle feggi,. e ito' sentimento comune di fratellanza che seitìfrè ipli stiéhga i itim eM ;oeisl Stai fra 1orq.'.-
TI. Al termine "di quésta esposizione oggettivamente documen­tata, sarebbe da dare lùjn giudizio sul complesso della questione. Sostiene il Passamonti che il ministero Ridolfo" non ebbe un carattere: che, men­tre avrebbe dovuto parlar chiaro a costo di cader' per sempre, un poco cercò di minacciare Modena e un pò si trasse indietro. Laddove, sog­giunge, se avesse fatto una grande affermazione, mostrando al mondo, eoa pienezza di intenti, come il diritto dei popoli fosse conculcato nel modo più brutale dalla forza cieca e dalla diplomazia reazionaria, ed impedito nella propria esplicazione dal desiderio solo di risparmiare dolorosi eventi al paese./sarebbe. sórta l'Italia colle sue forze migliori'fc
A parte che è difficile, e sopraÉiite storicamente vano, far previ­sioni su ciò che sarebbe avvenuto se alcuni avvenimenti si fossero svolti in modo diverso da come si svolsero;, il fatto si è che il gabinetto Ri­dolfi fece la politica che poteva l'aite} dato ff come riconosce il Passa­monti stesso che la Toscana era impreparata militarmente, politicar mente, diplomaticamente. Ammesse queste tre deficienze, non è cónce-pibile un atto della natura di qu:èo. richiestole, il quale avrebbe pre­supposto proprio Uina: maturità piena e compietà,
E neppure àlfià, 'aeciilsare eccessivamente il governo granducale per aver mascherato le sue incertezze con una donchisciottesca alterezza . Le attitudini tragiche erano troppo frequenti e troppo diffuse, perchè potessero sottrarsi ad esse i reggitori del paese; la sproporzione fra il gesto e il resultato del gesto era propria di gran-parte d'Italia, e caràtr terizzava tipicamente la Toscana, vissuta fino allora tranquilla sotto il più paterno di tutti i governi, e respirante tutto ad un tratto l'aria del dramma che si addensava ed incombeva. Avevano esagerato i fivizzanesi a giurare, s'intende in buona fede, di dar fuoco al paese e di morire
(1) ASF., Estui, r470, inserto C, clt.
(2) E. PASSAMOWTX, op. ciu, p. 67.