Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; PARTITI POLITICI ; MILANO
anno <1927>   pagina <35>
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/ partiti potiti*? a Milano dopo te émgtte Marnate 35
dmare é disciplinate le aspirazioni indeterminate* inslitnendo quattro comitatìi; aiìo paktÉM" imo finanziaria, ipo di guema, ìitìo di polizia, che agi-vano per lo stesso intento.
TI Comitato Politica cercava di tenersi ài corrente del movimento polìtico italiano e straniero, pubblicava e diffondeva scritti e stampati rivoluzionari (euro anche la! stampa dèi fatti del settembre e del gen­naio il Comitato Fuumziario era incaricato di raccogliere i denari ne­cessari all'impresa: il Comitato di Gfuerra diffondeva fra il popolo armi da offesa e preparava i piani d'assalto e di difesa; il Comitato di Po-tisià3 contrapponendosi a quello austriaco, assumeva informazioni, for­niva agli altri Comitati uomini di sicura fede, promuoveva dimostrazioni, insinuava i principi rivoluzionari fra impiegati e funzionari di ogni sorta. Tutto, questo narra il. .Maestri con un gran copia di particolari e seb­bène poca serenità vi sia nei giudizi che egli esprime sulla condotta del­l'aristocrazia, prima rappresentata riluttante alla rivoluzione e poi pas­sivamente consenziente soltanto, iperchè, vedendo dilagare1 H principio rivoluzionario, pensava che era imprudente il restarne del tutto esclusa, n;n 'e"è ragione per dubitare dei particolari della narrazione. Afferma per esempio il Maestri cne le botteghe dei nostri armaioli erano alla fine di febbraio del tutto sprovviste di armi,- che i medici e gli speziali prepa­ravano cotone fulminante, materie da ardere g; perfino granate:;e piccole bombe, che venti giorni prima dello scoppiò della rivoluzione un migliaio di Granatieri Italiani si presentò al Comitato di Polizia, offrendosi al­l'impresa di impadronirsi del fastèllo (Radetzl lontano poi il Corpo dei Granatieri da Milano, mandandolo a Brescia); che, prima àncora che giungessero notìzie dèi djsoidinì di Vienna. citsTaano fra il popolo dèlie polizze in cui erano scritte tré parole:
sabbata, domenica, lunedì
Ogni fatto storico ha certamente le sue cause, le sue eause lontane e prossime ed è prima preparato nelle coscienze. È logico quindi sup­porre che la rivoluzione delle Cinque Giornate non ?sj(k scoppiata all'im­provviso, ma "sia. stata, maturata negli giriti, che l'abbia preparata l'e­lemento più ardente, più impaziente e più giovane della popolazione, anche se il merito noWifli esclusivamente suo, li Casati stesso in una lettera del 17 aprile al Martini poteva sèfrMèfce che la, maggior parte dei membri del Governo Provvisorio aveva studiato v paese anche prima degli avvenimenti tenendo dietro al movimento dell'opinione pubblica; e cercando di condurla a quei termini ragionevoli che possano giovare non soltanto al Piemonte, ma all' Italia intiera. Ma due sono le ob-