Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; PARTITI POLITICI ; MILANO
anno
<
1927
>
pagina
<
38
>
m
lanisti Casparìni
C0j jftanima piena di ingenuitS -.'e. i casi dorè; dal Monastero delle Da-pie idjla Guastalla -lì .'Miilatio, dove aveva trascorso cinque ptmìf non esitasse1 a scrivere, incitando gii Italiani !a sollevajfei; * iBt!t YQs.fcre spade sian impressi i nostri no ini,, sian esse inebriate ntìLsàngue nemico e làivoritio senza posa le caini stranièrèj gÉista il detto del più prode Guerriero: Inebrìabo sagJMas in iangimu'rtgtadzuf incus devoraHt carttes / (r
Vedeva chiaro nella situazione lo. stesso Maresciallo Radetzky. Si credeva fiuoad ora che egli si glosse lasciato, sorprendere dalla Étào'fe zione perchè, ben lontano dall'imàginare che il popolo si sarebbe sollevato proprio il giorno successivo a quello in cui era giunta- la notizia della costituzione di Vienna, .aveva-, ammonito i suoi soldati, nell'ordine del giorno del 18 marzé*jU non curarsi delle dimostrazioni che sarebbero avvenute ligi, quel giorno e che egli attribuiva a un insolito gaudio così che i soldati assistetterommpassilÉt ai primi assembramenti. Ma se commise questo errore, spiegabile per lo strano concorso delle circostanze, un documento recentemente, rinvenuto dall' Ufficio Storico del Corpo di Stato Maggiore 'e da esso generosamente donato al Museo del Risorgimento di Milano prova che fin dal gennaio il Radetzky ebbe l'intuizione, sebbene -vaga, di quel movimento che doveva scoppiare nel marzo e Capì:
1. che gli Stati italiani, spinci dui sentimento nazionale, ejhjg egli chiamava un poetico inganno, avrebbero cercato con ogni mezzo di espellere gli stranieri dall'Italia;
2. che l'aiuto sarebbe potuto venire anche dalla Francia, ma chei: sarebbe :Con ogni' probabilità posto alla testa del movimento il Piemonte, appunto perchè èra Ira gli stati della Penisola il più guerriero, il più avido di gloria, il più desideroso di espansione, specialmente in Lom> bardia, verso la quale lo spingeva una politica ormai secolare peri suoi sovrani. 11 documento al quale ho accennato è una memoria manoscritta in tedesco, che fu trovata fra le carte del Radetzky nella sua abitazione di Via Brisa 3 (già casa Delmata, Oli dei Fratelli Borletti) intitolata: Sguardo alle condizioni d'Italia al principio del '48. In questa memoria il Radetzky stendeva un progetto per la costituzione di un esercito di guarnigione delle fortezze, in previsione di una guerra. Preoccupatisi sìmo del contegno di Carlo Alberto scriveva: Questo Re di Sardegna fa perfino comperare cavalli nel Meklemburgo e sgplfa in spese che
(j V Italia a cavallo. Visione di una gentil damigella milanese dedicata alla gioventù Italiana; Alessandria, Luigi Capriolo, (848.