Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; PARTITI POLITICI ; MILANO
anno <1927>   pagina <40>
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I,nisa*M Gasparini
rS48, il Corriere delie Mode., il ) 4*lfo J)am.e il Cosmorama Pittorico, VItalia Mmìmle* la Gmselta MiMm II Wigaxo VEconomi­sta, la Gasseita TéàWdté, YEcò tièÉk ffltrsà, e qualche alitato* La Rivi-s-tjz Europea eira il solo giornale icfe, puf tettando comejjìi; ajtri argo­menti apoUtìcìi.- mantenesse vo il fuoco dell'amor patrio come la brace sotto la cenere Era diretta dal Tenea e vi collaborava anche il CafSj-neo, due uomini di idee politiche'. Sametral ménte opposte, eppure eosi uniti nell'ideale della patria grande e liberaclic eciijiieinsieme avevano llayorafó' nei tempi dell' oppressione per mantenere ardente 'M senso del­l'italianità, insieme lavfitéÉittOi dopo la cacciata degli Austsiaeì, per r fendere il supremo bene djell'indipendenza, dirigendo l'uno e collabo­rando l'altro al 22 Morso,
Il Governo Provvisòrio aVièva raccolto feto s al momento della sua formazióne, uomini delle più svariate tendenze politiche, che si erano tuttavia- trovati reencrdi nel predicare la necessità dell' unione e delle armi per respingere l'Oppressore e // 22 Morto, che del Governo Prov­visorio fu emanazione, ebbe per collaboratori, oltre al Tenea e al Cat­taneo, uomini di tutti i partiti: Gabriele Rosa, Tulio Massarani. En­rico Cernuschi, Cesare Correnti, Achille Mauri, Anselmo Guerrieri, An­gelo1 Java e segui con fermezza il programma del Goverao Provvisorio che fu in principio Quello della neutralitàe della resMmzA. Il priwto grido d ogni cuore italiano si leggeva WlVarticolo di fondo del 27 marzo Ti) <' la cacciata dello straniero; uniamoci in questo senza circospezioni, strettamente ed efficacemente Nell'unione soltanto sta la vittoria... Quando la bandiera della libertà sventolerà del pari sull'ultima città delle Alpi e sull'estrema punta della Sicilia, allora pop tremo chiedere e discutere dei nostri destini. Ora non pregiudichiamo con precoci diffidenze la causa comune, così bella, così santa (2),
Anche // Lombardo, che uscì il 25 marzo, subito dopo il giornale ufficiale, affermava che la scelta di un governo non debba farsi su due piedi, senza il consiglio della prudenza e della ragione > (3) ed assumeva un atteggiamento dì neutralità fra la monarchia e la repub­blica, ma, tuttavia, incominciava e spiegarne ai lettori le caratteristiche; sìntomo abbastanza significativo. La Voce del Popolo, che annoverò fra i suoi redattori Pietro Maestri, scriveva: Ecco lo prima questione,
(0 N. 2.
(a) Si veda nel sa .Marzo, nel n. 11 ( aprile) anche l'articolo dì An­gelo Fava e nel a. 7 del'1'8 aprile, l'articolo di Gabriele Rosa. (3) Numero di saggio (25 maggio).