Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; PARTITI POLITICI ; MILANO
anno <1927>   pagina <50>
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Luisa Gasportili
più dalla forzasentìmento nazionale che dalla forza-Stato perchè si sa­peva benissimo che una vita autonoma Venezia non l'avrebbe mai avuta, dovendo essere necessariamente attratta nell'orbita della Lombardia o, come questa, dominata dall'Austria.
6. ALLA VIGILIA DELLA DISFATTA MILITARE I PATSTITI SI RIUNI­SCONO IN FASCIO, RIPRENDENDO IL PRIMO LORO PROGRAMMA ifcEfcL'ONIONE E DELLA. RESISTENZA.
Ma il fatto compiuto non valse a calmare gli accesi spiriti di parte e anche dopo il plebiscito dell'8 giugno gli antifusionisti continuarono a brigare a Milano per ottenere l'intervento francese, allo scopo di neu­tralizzare l'azione dell'intervento piemontese, mentre // 22 Marzo si af­fannava a smentire queste voci che non dovevano tornare molto gjr dite a Carlo Alberto! i(ij, al quale, intanto, non giungevano i rinforzi. In questa propaganda francofila si ravvisa il prevalere del sentimento nazionale, che, fondandosi sul concetto di libertà, non riteneva il Pie­monte in grado di assicurarla.
Quando l'esercito piemontese incominciò a ripiegare sotto il formi­dabile urto nemico, lo sbigottimento che si impossessò degli animi sembrò per un momento inacerbire i contrasti, ma poi anche le recriminazioni contro il Governo Provvisorio, incolpato di non aver preso tutti quei provvedimenti militari che erano necessari, tacquero e il sentimento pa­triottico riunì ancora tutti i cittadini in una sola volontà: quella di com­battere fino all'ultima stilla di sangue, come nei giorni della rivoluzione. A Venezia il Prati lanciava allora il suo Grido di Guerra (2) che oltre ad essere una delle liriche più;-Sspirate della nostra letteratura patriot­tica, è un palpitante documento dello stato d'animo in cui versavano gli Italiani:
Ci han chiamali; una misera plebe ch discorda che strepita e sogna. Fu menzogna, per Dio, fu menzogna ! Corriam tutti i codardi a punir
. (1) N. 104 lei io luglio. (9) Venezia, G. Cecchini, luglio 1848.