Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; PARTITI POLITICI ; MILANO
anno <1927>   pagina <53>
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/ partiti politici a Milano dopo te Cinque Giornale 53
starano proprio nella prima questione che si agitò: quella cioè che riguar­dava i poteri del Comitato,. vperehè mentre -.Giuseppe MazzM avrebbe vo­luto che come espressione della volontà del popolo esso fosse libero e sovrano, il partito moderato temeva, allargando i poteri del Comitato, di offendere la futura sovranità del governo e le suscettività regie , Senza dubbio esagerava il Maestri quando, commentando questo parti­colare, affermava che i moderati avrebbero preferito seguir Carlo Al­berto fuggitivo anziché lag l'causa .amane: col pajtitO1 repubblicano che essi aborrivano più degli Austriaci. La seduta però riusci veramente tempestosa: il Cattaneo si ritirò, mentre Mazzini, anche a fronte di tante ingiuste prevenzioni-,..;, se: ne rimase calmo contegnoso, con me­raviglia degli stessi suoi avversari che credevano di trovare in lui un un uomo di carattere violento, estremo. Egli persisteva per vero nelle sue opinioni, ma con parole nobili e posate e stava fermo nel suo pro­ponimento, perchè credeva che mutilando in Origine il Comitato, lo si sarebbe di poi reso inetto a quella difesa per cui era stato istituito . In quella stessa seduta avvenne poi il primo urto del Comitato col Ministero della Guerra. Garibaldi, armando i volontari, voleva avere la massima libertà- ..e- indipendenza e audacemente in quella seduta parlò contro il generale Sobrero, accusandolo di lentezza e di' ambiguità. Quantunque affranto dalla febbre narra sempre il Maestri col suo stile colorito e piano pure [Garibaldi] trovò uno dei suoi sovrani momenti di energia per rinfacciare con spartana nerezza al ministro della guerra, generale Sobrero, i suoi ridicoli sospetti, le stolte paure, le tergiversazioni da esso poste all'armamento dei volontari e del paese. Narrò di esssere stato al campo e di aver visto colà i famosi generali di Carlo Alberto, riccamente gallonati si, ma indegni di capitanare un esercito il quale guidato altrimenti avrebbe di certo raggiunto altre sorti. Aggiunse che un popolo il quale voglia l'indipendenza deve cercarsi capi tali che gliela sappiano conquistare e concluse additando ad esempio i forti amori e le vergini, ma robuste passioni dei popoli dell'America, le quali a condurre le cose della guerra valgono meglio delle decrepite ed impotenti ambizioni europee. Il Sobrero non rispose verbo a quelle terri­bili accuse che d'altra parte non avrebbe potuto in nessun modo stor­nare dal suo capo . II Maestri segue poi il Comitato di Difesa nella esplicazione della sua attività e la condotta di alcuni membri del Go­verno Provvisorio. Quelle pagine portano dei giudizii assai severi con­tro i generali Sobrero ed Olivieri, e specialmente contro Carlo Alberto, del quale perfino si dice: Perchè quando il Re al mezzodì del cin-aue dichiarava rotta la capitolazione e di voler ricominciare la ostilità, 4