Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; PARTITI POLITICI ; MILANO
anno
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1927
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pagina
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54
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54 Luisa Gasparinì
i cannoni quella stessa mattina, .e' à quella stessa ora in cambio di guardare la campagna im Stavano l-i Austriaci, erano rivoltai con le loro bocche minacciose alla EfelA, Scafé; Jif ;gkdM che diede* * esto, tutti Ì repubblicani, quali., iliÌÉa*i iaetìe loro idèe, dimenticarono che Re che la notte del 4 agosto si ritirava a Milano odiato e maledetto, aveva fatto ciò che nessun'altro aveva osate* aveva dimostrato cioè che l'idea italiana poteva uscire dai meandri delle società segrete, per essere affermata sul campo di battaglia. Quelle pagine esprimono delle accuse così atroci contro il Casati, i Borromeo, il Fava, il quale presiedeva il Comitato di Pubblica Sicmezsa e all'avvicinarsi del pericolo si sarebbe allontanato da Milano bruciando, j protocolli e gn atti d'ufficio del Governo Provvisorio, che l'animo non si presta a crederle. Lo storico sereno non può sottoscrivere a questi giudizi cosi severi, ansi li trova ingiusti perchè prescindono dalle condizioni di fatto e sonò dettati dall'animo esasperato per il fallimento della rivoluzione. La condizione di fatto era che il Governo Provvisorio, come capo .dello Stato, cioè della Lombardia insorta isj feovò di flonte fti una difficoltà gravissima che non aveva conosciuta neppure il governo austriaco, quella della opposizione legale, per intenderci. Il governo austriaco poteva far tacere l'opposizione, usando qualsiasi sistema repressivo; invece il Governo Provvisorio aveva dovuto, come governo liberale, rispettarla, venire spesso a patti con essa, destreggiarsi fra grandi contrasti: e questo sia detto senza per altro voler negare che" i membri del Governo Provvisorio diedero spesso prova di grande debolezza. Fu per esempio un atto di debolezza imperdonabile quello rimproverato loro anche da Pompeo Litta che nel S*p>'' scriveva al Cattaneo queste parole che certo non possono, sospettarsi velate1 da passioni di parte, come sono iavece quelle del Maestri :
Carissimo Cattaneo,
ho letto tre edizioni disila di Lei Rivoluzione di Milano. Trovo . nella terza come Ella siasi meravigliata che il Governo Provvisorio non abbia fatto una protesta contro la capitolazione. Questo non è esatto. Il Governo era Consulta, e la Consulta era composta di Anelli e Litta, perchè tutti', compresi i portieri, erano fuggiti, né vi fu alcuno di que' signori, che almeno all'orecchio ci dicesse che se ne andavano. Ora posso dirLe che Anelli e Litta fecero solenne protesta contro la capitolazione. La protesta fu pubblicata ed è stampata anche nel secondo volume degli atti del Governo Provvisorio del Pirola. Mi basta di av-