Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; PARTITI POLITICI ; MILANO
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1927
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60
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60 Luisa Gasparini
versò quindi il Cattgtn.ec> e là disdegnò 1 Mazzini nell'arditezza del suo pensiero ma la fece Sua' il Governo Provvisorio, Bisogna ammettere si leggeva nel 22 Marza del io giugno (1) che non c'era altra vìa onorevole e morale iche'. fondazione c(i uno staio costituzionale, che difendendo l'ingrèsso della Penisola, /ormasse un solido nucleo alla sospirata aggregazione dei popoli Malfatti . E sempre nel 22 Marzo (2) un modesto Giovanni Garcano scriveva queste magnifiche parole che divinavano ì tempi:! << L'Europa già comincia a salutare la nuova famiglia e la icSlama:' l'Alta /latta: noi vogliamo dtìàmarla la Giovine Italia. Noi ben sentiamo che questa famiglia non runa nuova divisione politica, ma solo una scena deli gran dramma la cui soluzione farà l'Italia una, indivisibile; sentiamo che i nostri cuori battono larghi come il confine di questa terra recinta dalle Alpi e dal mare .
In cose di opinione osservava giustamente Carlo Cattaneo parlare è fare (3). Il discutere dopo le Cinque Giornate non fu dunque un errore, perchè fu appunto attraverso le discussioni che il problema italiano fu posto per la prima vòlta e vistò in tutta la sua complessità e con una mirabile limpidità d'intuizione. Si anelava già fin da allora a Trieste e a Trento (4),; fin da allora si vide per la prima volta affiorare la Questione Romana, che doveva diventare la questione centrale del Risorgimento italiano (5) e -si vide, perfino ohe il problema italiano doveva interamente risolversi con lo sfacelo della monarchia Austro-Ungarica (ó)< L'errore fu di discutere prima di possedere con sicurezza ciò su cui sì discuteva: il territorio.
Il Governo P-rovvisoriov, occupandosi delle più svariate questioni inerenti alla vita di uno Stato, non s'accorgeva che prima di tutto bisognava salvaguardare l'esistenza del nuovo Stato che era minato da ogni parte, e i cittadini, discutendo sulla miglior forma di governo as-
(1) N. 76V
(3) N. 85 (20 giugno).
(3) Archivio 7riennàte, voi. III., p. LXI.
j:1 f* Ma*z0; per f Tento il n. 39 (4 maggio) e per Trieste ì n. 42 (7 màggio, in cui si esamina anche il problema dei porti di Venezia e di Trieste sotto l'aspetto economico, e il 11. 105 del 15 luglio.
(5) V. nel 2* Marzo, n. 48 (13 maggio), l'articolo che incomincia: L'unione della potestà religiosa fcon la civile dacui vennero iniziate le Società tutte quaiH.i.-. durò solamente lincile le società stesse, fattesi adulte non ebbero più bisogno della tutela sacerdotale .
(6) // 22 Marzo, n. 97 [3 luglio).