Rassegna storica del Risorgimento
1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
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1927
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Eugenio Casanova
2. si completassero I quadri dell'annata e gli organici della ma- gistratura e di ogni altra sorta di uffizi staccandone, o a condizioni determinate, o a nome, le investiture.
Si seminasse insomma grande cumulo di speranze e di timori, semenza immisurata d'interessi; e dal loro sforzo a realizzarsi sospin- gersi la rivoluzione.
Queste furono le mie idee lungamente rivolte, qui brevemente cennate; e non trovarono l'eco della maggioranza. Io scrivo quindi da un lato di mezzi effettivi per battere la cosa del presente, contrastato dall'altro di cercarmeli richiamandoli dall'avvenire. Sempre fermo però al mio mandato di rivoluzione: e; dì mezzi, non posso fare a meno di ritirarmi. Così solamente posso conciliare questi due estremi: di con- servare cioè la mia direzione, e di rispettare nel tempo stesse le opi- nioni dei miei colleghi per l'alta considerazione e stima che io porto di loro individualmente.
Compiacetevi dunque di accettare la mia rinunzia; spogliatevi di
<< questa massa ritardatrice, ch'io rappresento in mezzo a voi; e crede-
temi veramente
vostro umil.mo serv.re
TOMMASO LANDI Ai signori Componenti il Comitato rivoluzionario siciliano 27 giugno 1851
Conforme all'originale presso di me F.to A. VASTA FRAGALX
Il Friscia, che l'aveva seguito nella discussione, vagheggiò parimente, in un primo momento, l'idea di dimettersi; ma poi si fermò a formulare una dichiarazione sul proprio modo di giudicare le pretese del Landi; alle quali aderì, con semplici modificazioni di forma, dirette a sostituire all'ordine, la promessa o la minaccia, a procedere meno tumultuàriamente e precipitosamente. In ultima analisi, egli si poneva sopra una strada mediana, piena d'incognite e di titubanze.
Il Comitato;, di fronte a queste due dichiarazioni, si trovò sconcertato, segnatamente pel fatto che veniva ridotto a soli tre membri e abbandonato dai due eletti con maggior numero di voti.
E quindi, dopo avere preparata la risposta al Castiglia, quella alla Commissione di Genova circa la sottoscrizione per il fondo di soccorso al poveri e il Programma, deliberò di non lasciar passare la questione senza emanare una propria dichiarazione atta a ribattere le osservazioni del Landi.. In pari tempo invitò l'emigrazione a pronunziarsi chiara-