Rassegna storica del Risorgimento

1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno <1927>   pagina <83>
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// Comitato centrale siciliano dì Palermo (1849-1852) 83
Nell'acchiuso foglio si legge la rinunzia del signor Tommaso Landi membro del Comitato Centrale Siciliano, ed il motivo sul quale è fondata cioè il dissentimento di alcuni altri membri del Comitato dal suo pensiero dì mettere fuori immediatamente una serie di atti e legislativi, governativi e giudiziari, riguardando il mandato del Comi-<< mitato come una piena dittatura conferitagli dal Popolo Siciliano.
Alla rinunzia si aggiunge una dichiarazione del sig. Friscia, che ondeggia tra le idee del sig. Landi e quella della maggioranza del Comitato rappresentata dagli altri tre componenti sottoscritti.
L'Emigrazione si piaccia votare sia confermando il sig. Landi ed il sig. Friscia, dando lo scambio agli altri, sia al contrario.
La maggioranza del Comitato Siciliano, senza prendere a eonfu- tare le idee del valente cittadino, che vede con dolore allontanarsi, dichiara in questo incontro che il Comitato, a creder suo, non debba essere altro che una ramificazione del Comitato Nazionale Italiano, comunicante coi patriotti Siciliani emigrati e residenti nell'Isola, e un <r centro dell'azione rivoluzionaria, che dovrà tendere a liberare quella Provincia Italiana dal giogo borbonico ed unirla alla Famiglia Ita- liana. Cosiffatta azione, secondocchè :è parso, dovrà essere di tre maniere:
1. Propaganda di principii;
2. Preparamenti di mezzi materiali; e
3. Studio dell'ordine provvisorio di governo, e delle misure rivo-<< luzionarie che si debbono proporre al popolo al primo momento del-4. l'insurrezione.
Sotto quest'ultimo aspetto, la maggioranza del Comitato potrebbe 4 forse discutere, come progetto, alcuna delle misure immaginate dal sig. Landi. Ma il Comitato dissente dalla più parte di tali misure, quanto alla sostanza; e riprova, per tutte, la forma che loro si volea dare, di assoluto e presente comando, la quale avrebbe prodotto un effetto diametralmente contrario a quello che si proponeva il sig. Landi, cioè, di fare partigiani alla rivoluzione e dare riputazione al Comitato.
Ciò quanto ai principi.
Intorno ai fatti, iil Comitato crede necessario, per un solo, dì aggiungere alcune circostanze dimenticate dal sig. Landi.
Il Comitato pensò, fin dal primo momento, a prender conto del denaro appartenente alla Rivoluzione Siciliana del 1848, che si tror vasse in mano di diversi depositarli; -e si propose di far tutto ciò che dipendesse da lui per conservare questo danaro alla rivoluzione ven- tura e poterne disporre all' uopo. Ciò apparteneva ai preparamenti di