Rassegna storica del Risorgimento

1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno <1927>   pagina <89>
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// Comitato centrate siciliano di Palermo (1849-1832) 89
'0,- Carini a/ Pilo-, Errante e Interinalo
Parigi, X, luglio 1841.
Vi dirò quanto più brevemente è possibile le due questioni che ci dividono. Nella prima io sono solo contro gli altri quattro, e co- me vedete non è poi un gran male, il rimpiazzo di un solo essendo ben facile. Quando accettai di far parte di un Comitato Siciliano cre- devo che in' Londra si dicesse davvero;; credevo si fosse di buona fede, promettendo di non toccare a quella quistione che a dritto o torto divìde ancora gli italiani in federalisti e unitari; credevo isì pensasse seriamente a costituire una rappresentanza nazionale piutto-* sto che ad afforzare un partito. Vennero i primi disinganni. Giovan- nino è là per dirvi tutti gli sforzi da noi fatti per indurre i nostri di Londra a far opera seria ed utile. Un corno ! Passarono circa due 4 mesi a sudar sangue per compilare quel tal programma che leggeste. Chi lo voleva federalista, chi lo voleva unitario; chi dimanda ad es- sere del tutto indipendente da Londra, chi, al contrario, pensava do- ver noi rimanere interamente passivi. Io e Giovannino parlamenta­ci vamo pei dne estremi, transigevamo e finalmente ne uscì quel che ne uscì e quel che vedeste. Credetti aver salvato almeno l'avvenire, ottenendo che nel nostro programma si dicesse la Sicilia dover es- sere rappresentata da un delegato eletto dalla emigrazione come lo sa-4. rebbe ogni altra provincia italiana, limitando l'assoluta dipendenza del Comitato Siciliano al Comitato Centrale It. a tutto ciò che interessasse 4 Vunione ed armonia dell'ordinamento tendente alla nuova rivoluzione, e finalmente riserbando al Comitato Siciliano piena libertà d'azione <i circa all'ordine governativo che dovrebbe reggere la Sicilia dal pri- mo giorno della rivoluzione fino a che la Costituente italiana avrebbe deliberato sulla definitiva costituzione dell'Italia nostra. Accettato in quel modo il programma si dimando di non pubblicarlo se pria non fosse approvato in Londra. Dissi che quelle riserbe in Londra avreb-4 bero incontrato sicura opposizione: mi si rispose che il mandarsi il programma in Londra era per semplice convenienza. Il programma andò. Pippo andò in collera, fulminò le mie povere riserbe e i miei 4 compagni le cassarono con. un tratto di penna.
Se avessi insistito avrei forse potuto trarre Landi e Friscia dal canto mio; ma perchè mi si diceva che quella divergenza avrebbe ar- restato la nostra azione* preferii ritirarmi io solo, anzi addivenni a