Rassegna storica del Risorgimento
1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno
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1927
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pagina
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Eugenio Casanova
non ritirarmi nello stesso momento per non guastare le cose, conten- tandomi di non prendere più parte al programma.
<< Si tirò avanti per" qualche tempo; ma Vazione incontra oggi un ostacolo forse pi serio, perchè messo avanti da quello fra nqi che ha ottenuto: il maggior numero dluffragi nell'elezione-} ed il cui ritirarsi metterebbe per conseguenza maggiore scissura nell'emigra- zione di quanta non ne metterebbe il mio rimpiazzo, se pure ne ar- recasse alcuna.
Noi. 'abbiamo ricevuta la vostra lettera del 6 qprr. che m esorta a non accettare ancora la rinunzia di Laudi e a non pubblicare il programma. Il programma è da più tempo in Londra per pubblicarsi quivi e non so se siamo ancora in tempo. Ma quanto alla rinunzia di Landi il Comitato non l'ha accettata e non può accettarla. Il Co- mitato ha creduto dover presentare a tutta l'emigrazione per mezzo delle sue Commissioni esecutive le quistioni culi dà luogo il disparere di Landi avvalorato dall' opinione stessa di Friscia, perchè l'emigra- zione decidesse in tal circostanza qual'è la via che si debba tenere. Questo appello agli elettori capisco ha i suoi inconvenienti, ma pure è l'unica porta aperta per uscire da tutti gli 'Ostacoli, dalle spine e dalle immense difficoltà dell'attuale posizione. Pazienza !... Per dirvene una parola, ecco in questo incidente la nosjjra; posizione. Landi ri- tiene che il Comitato debba immediatamente assumere tutti i diritti e tutte le forme di un governo di latto. Friscia non differisce dalle idea di Landi che nella applicazione: ei vuole che il Comitato sia di fatto un governo ma che lo sia con prudenza e moderazione, pru-<< denza e moderazione negli atti, ma il principio lo accetta completa-< mente. Amari e Vasta vorrebbero farne un semplice organo del Cerisi-- tato di Londra. Io, tuttoché per non complicar le quistioni abbia fir- mato in comune con essi due la lettera che vi abbiamo mandato, nella quale, abbiamo cercato di transigere, ipenso che il Comitato debba essere il centro dell'azione rivoluzionaria della emigrazione, l'a-4 nello, che rattacchi gli sforzi dei nostri, che lavorano sul terreno deisti l'azione, agli sforzi degli altri italiani, che lavorano nei loro rispettivi 4 paesi e che dovrebbero tutti trovare nel Comitato di Londra un cen- tro comune per acquistare armonia ed uniformità. Penso che il Comi- tato Siciliano debba spingersi a' pia arditi atti rivoluzionari a mi- stira che glielo concedano la fiducia e le adesioni che gli darà Femi- grazione che lo ha eletto ed il paese che deve per lo meno accet- tarlo. Ma credo iene lo elevarsi ex aòfufito agli atti di un potere assoluto e lo assumerne sin da ora le forme (e non parlo di atti che