Rassegna storica del Risorgimento
1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno
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1927
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101
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// Comitato centrale siciliano di Palermo (1849-1852) 101
delle querele, sarebbe caduto anche H. seguito; e così, venendo a te più onorata; gù dignitosa soddisfazione, si sarebbe anche intera- mente Salvato- ì'-.o ndsé dell'amico, pella difesa del quale tu ti eri ri- dotto con Vasta in quei temami. E, veramentei rifletteva Luigìssevs* j divideva là querela tra tfè e Abramo dalla causa che l'aveva fatta na-i SSàssRt*' e tu ti fossi battuto, pgg <;0'' insulti a te- dìkettì, Giovannino o << avrebbe dovuto fare altrettanto àWebbe dovuto restar calunniato e disonorato. Era quindi opera d'amico e d'uomo accorto il procurar: di trovar modo, prima di venire agli estremi, di poter salvare in un colpo solo l'onore dell'uno e dell'altro, evitando allo stesso tempo di e spingerci a fatti che per quanto potessero spogliarsi del calore polire tico, pure non potrebbero rftìseiifÉ a ntìtì produrre nell'attualità del danno alle cose del Paese.
Su queste considerazioni saggissime di Luigi, che non potevano non essere approvate da me e Giacinto, egli recavasi a far visita a Michele.
Quivi, come era naturale e preveduto, fu da Michele tratto a par- lar della faccenda: onde Luigi potè francamente e senza aria di pre- venzione, mostrai- la indignazione, che si éga destata negli amici di Genova per le accuse'- fatte a Giovannino; a distrugger le quali sta- vano fatti scritti e dichiarazioni incontestabili. Sul che ei aggiunse <t avere incarichi di richiedere un riparo onorevole pegli arroganti in- suiti di Abramo.
Michele fu stordito e confuso, e cercò di dichiarare quali con- gettare lo avevano! tratto pel bene del Paese ad accusare Giovannino!
Dopo ciò, Luigi avrebbe dovuto cercar di Vasa; ma ei già giunge geva da Michele, ignaro dell'arrivo di Luigi.
< Dopo essersi scambiate poche ed indeterminate parole, stabilitosi una riunione in casa Tommaso pel domani alle a- per parlarsi del Comitato, lasciando Michele, scendevano Àbramo e Luigi, avviandosi alla locanda, ove, secondo: s* wv stabilito; mrm lidovufe trovarmi. Camminando, Luigi, senza ancora pronunziarsi, lasciò che Abramo e andasse facendo a suo modo la narrazione di fatti. Arrivati, e trovato me alla locanda, non avendo potuto indurre Abramo a restare a pranzo con noi, gli si dava un convegno per poche ore appresso. Ei 4. veniva di fatto; e, bevuto il caffè, insieme uscivamo. Io li lasciava in Place Véndome. àvviatìtesj per le Touillierìy, dopo aver fermato ci saremmo la sera riveduti a casa Giacinto.
<t Allora Luigi eseguiva con Abramo espressamente l'incarico tuo, << protestando parlarsi solo di offese personali, senza tener conto di rap-