Rassegna storica del Risorgimento
1864 ; COMITATO NAZIONALE ROMANO
anno
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1927
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pagina
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123
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Il Comitato Nazionale Romano ed il Governo Italiano
nel 1864
Dopo la proclamazione del Regnò d'Italia rimanevano da risol. vere la questione veneta e la romana;
Ambedue attiravanoTattenzione degli Italiani, ambedue costituivano l'alto fine politicò: per quella generazióne che, in breve {volger di tempo, aveva; visto realizzare un ideale lungamente vagheggiato, che credeva inattuabile per le gravi, quasi insormontabili difficoltà che presentava.
Molteplici erano le ragioni per cui la maggioranza degli Italiani ardentemente desiderava che Róma fosse la capitale del nuovo stato;:, per la sua posizione geografica era la città più adatta come capitale-era indispensabile a garantire la sicurézza della giovane nazione, poiché l'esservi, nella penisola italiana, incuneato uno stato protetto dalle armi straniere, còstìtuiva un costante pericolo. Influivano considerazioni sentimentali, per cui Roma era ritenuta come il degno coronamento dell'unità italiana: essa esercitava un fascino speciale per il ricordo della passata grandezza, perita sua tradizione millenaria.
Ardua però si presentava la soluzione del problema.
L'annessione di Roma all'Italia significava lai-fine di quel potere temporale, radicato da secoli, un tempo assai forte, allora ridotto quasi ad una larva. Ma non si trattava della facile conquista di un piccolo stato, qual'era il Pontificio, bensì di privare di un potere, sia pur molto limitato, chi, come Capo della Cristianità, esercitava un altissimo ascendente morale sulle coscienze cattoliche. Quindi ciò che, a prima vista, poteva sembrare di Heye entità, assurgeva a grave problema morale e politico.
Il Conte di Cavour, che si rendeva esatto conto della estrema delicatezza della questione, tentò la via conciliativa, sperando riuscire ad