Rassegna storica del Risorgimento

1864 ; COMITATO NAZIONALE ROMANO
anno <1927>   pagina <132>
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Isabella Bellini
dome si vede, l'esiliato romano dava notizie dettagliate sulla vita che condueeva il Ckrdabalfe, la quale, per i sentimenti liberali del D'Andrea, era seguita con interesse dal Comitato. Si ha così un esempio del co> me i rappresentanti seguissero con attenzione gli atteggiamenti delle personalità eminenti e tutto riferissero al Comitato.
Vincenzo Tittoni ;QE. costretto ad allontanarsi da Roma, si! stabilì a Livorno, divenendo il rappresentante del Comitato in quella città. Proficua fu la sua opera, che risulta dall'attiva corrispondenza che ebbe coi Checchetelli e con i membri del Centro. Il Tittoni era informato minutamente di quanto avveniva in Roma, del movimento del Partito e ne riferiva al Checchetelli.
Si occupava della trasmissione di lettere, opuscoli, giornali tra i membri residenti nello Stato Pontificio ed il Checchetelli. La corrispon­denza da Roma giungeva a Livorno per due vie : Rieti e Civitavecchia, ma della prima il Tittoni spesso lamentava le deficienze, tanto che fini col non servirsene quasi più. Regolare, invece, procedeva il servizio per la via di Civita vecchia.: lya corrispondenza da Livorno era spedita, per mezzo del vapore che faceva servizio tra Civitavecchia e Roma, il mar­tedì ed il sabato. Anche tre volte la settimana vi era la possibilità di comunicare; perciò i membri potevano frequentemente scambiarsi notizie.
Nelle lettele -al Checchetelli, Vincenzo Tittoni spesso trattava del modo come procedeva la trasmissione della corrispondenza, lo assicu­rava del recapito delle sue lettere a Roma, talvolta incontrava difficoltà che però cercava appianare. Si adoperava per evitare i ritardi (2).
(1) Vincenzo Tittoni fu tenace assertore dell'idea unitaria. Nel '59, in se­guito alle dimostrazioni liberali promosse dal Comitato Nazionale Romano, fu costretto ad allontanarsi da Roma; ma anche in esilio continuò a prestare la sua opera zelante a favore del partito. Ritagliate) a Roma nel '70, fece parte della Giunta Provvisoria idi Governo e fu inviato con Emanuele Ruspoli a Fi* renze per stabilire col Ministero Lanza la forinola del Plebiscito romano.
(2) V. Busta n. 128, fase. XXIII, n. t. Lettera di Cencio (V. Tittoni) a Fla-vio I (G. Checchetelli). Livorno, 2 novembre (manca l'anno). Lettere dal Chec­chetelli inviate al Tittoni, perchè le trasmettesse a Roma, avevano avuto una pìccola sòsta a Civitavecchia. .*,; per impedire che simili ritardi si rinnovino feci scrivere da Giggi (Luigi Silvestrelli), agli amici di Roma che sarebbe bene pren­dessero col Cònsole Inglese a Civitavecchia dei concerti più precisi, p. es. pro­curassero di stabilire che, giungendo cose urgenti a nostre spese, facesse una spedizione a Roma per espresso. Per riuscire meglio nell'intento, ne ho parlato al Sig, Macbeau e credo che anche per suo mezzo potrà riuscirsi a stabilire qualche cosa con il Console a Civitavecchia. A me sembra';.cosa della massima