Rassegna storica del Risorgimento

1864 ; COMITATO NAZIONALE ROMANO
anno <1927>   pagina <136>
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Isabella Bellini
che, se la morte ilei Pontefice fosse avvenuta senza esservi Vaccordo per un'azione comune e -tegga.- [ghe M Governo Italiano potesse promet­tere Ài Romani la prossima partenza della guaajigiepe fraintese, il Gp> verno non avrebbe potuto impedifce agli emigrati tftìmani tà varcale la frontiera, né che vi fossero manifestazioni e movimenti generali Q:-0à*-ziali nello Stato Pontificio, massime nei luoghi non occupati da truppe francesi (i).
Come risulta, invece, dàlia corrispondenza del Checchetelli, quei di­sordini che i rappresentanti. dell'Italia prospettavano a Napoleone III quali possibili conseguenze del mancato ritiro delle truppe francesi da Roma, era il Governo Italiano stesso che intendeva promuovere durante il periodo della sede vacante. Il Minghetti, dunque, mentre riallacciava le trattative colla Francia, basandosi sul progetto auspicato dal Gójnjte. di CYour, prendeva accordi col rappresentante del Comitato Nazio­nale Romano in Torino, rea- 'la soìnjlotta che avrebbe dovuto tenere la popolazione romana nell'eventualità della morte del Papa.
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Nel maggio '64 Adriano Bompiani (Flavio II) (2): trasmise agli Amici Romani il piano concordato tua il Checchetelli ed il Governo
(r) V. MINGHETTI, La Convenzióne di Setìeinbve. Bologna, Zanichelli, 1899, p. 55; dispaccio del Nigra al Visconti "Venosta.
(2) Adriano Bompiani, nato a-Soma nel 1825, partecipò alla prima guerra d'Indipendenza, come volontario della prima legione romana nella stessa com­pagnia di Adrian.' azzaitì suo; concittadino, e si trovò alla difesa di Vi­cenza.
Restaurato il Governo Pontifìcio dopO ila caduta della Repubblica Romana, mantenne vivo l'ideale dell'unità italiana e fu tra i Tonda tori del Comitato Na­zionale Romano. Nel '64 Ai esiliato da Koffia insieme al Cari ucci, all'incisore Calamatta, all'avv, Panfilo Ballanti ed al Marioli. Visse a Torino ove, col Chec­chetelli, aveva frequenti: .contattò col Govèrno Italiano. Disimpegnò missioni de-cate; più d'una volta, e nonostante pendesse su di lui la condanna all'esilio, si recò a Roma per prendere accordi con gli altri membri del Comitato.
La Giunta Nazionale Romana lo designò a far parte di una Commissione speciale costituitasi nel '67 per l'emigrazione romana, allo scopo di mettersi in rapporto con le varie frazioni di ogni città di'tófc, affinchè queste formassero un (ascio compatto, pronto ad accorrere sul luogo dell'azione, dove avrebbero dovuto trovare preparate le armi e tutto l'Occorrente. Mori il ?s gennaio 1912.