Rassegna storica del Risorgimento
1864 ; COMITATO NAZIONALE ROMANO
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1927
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Isabella Bellini
impedirli (1). 11 Checchctelli considera il modo benevolo come fu ricevuta questa? spiegazione aé M -non esser più tornati sull'argomento come un indizio fayqtSèle per sperare che, nell'eventualità della morte del Papa, muterà la condotta dei francesi. Fortunatamente però non tutto il progetto è venuto a conoscenza del Governo Francese, poiché ramico di confine non avendo che un posto secondario, aveva avuto comunicazione solo della parte necessaria a regolare l'azione di lui e-che il Monde subito pubblicò.
Oltre al Checchetelli ed al Bompiani, residenti a Torino, avevano colloqui coi ministri e dell'esito riferivano al Comitato altri membri, che talvolta si recavano in quella città. Luigi Alibrandi (Flaminio) (2) vi fece una gita nel luglio '64 (3).
In casa di Adriano Bompiani si intrattenne anche col Checchetelli e col Leoni. Nei loro discorsi trattarono di tutto quanto interessava il Comitato: si insistette specialmente sulla questione di fiducia e su quella delle somministrazioni. Per la prima il Bompiani e l'Alibrandi concordavano sulla utilità di mantenere il segreto dei nomi (4). Quanto poi alle somministrazioni, il Checchetelli dichiarò che il Governo le a-veva continuate regolarmente : dal solo Silvestrelli era dipeso che fossero state sospese.
L'Alibrandi ebbe un colloquio, durato oltre un'ora, col Ministro Peruzzi : la prima domanda che indirizzò al rappresentante del Comitato Nazionale Romano fu sulla salute del Papa. L'AIibrandi rispose
(1) V. lettera sopra citata.
(2) Luigi Alibrandi nacque a Roma il 1 agosto '28. Agli inizi del Pontificato di Pio IX divenne molto noto fra gli studenti universitari per le sue idee liberali; fu cosi uno dei fondatori del Circolo Universitario. Per breve tempo fu segretario aggiunto del Consiglio dei Deputati: si dimise per arruolarsi fra i volontari, che partivano per la guerra contro l'Austria. Restauratosi il Governo Pontificio, fu annotato frai sospetti politici e tenuto in vista dalla Polizia, anche perchè lo si credeva, come in realtà era, segreto corrispondente del Giornale il Pungolo di Napoli. Esercitò in Roma l'avvocatura, proseguendo sempre a cospirare, specie col far parte del Comitato Nazionale Romano e coli'essere in rapporti con gli amici e compagni di Università,, emigrati d'ogni parte. Mori in Roma il 24 gennaio 1889.
(3) V*.. doc. IV.
(4) lì Centro era stato riformato e si voleva, per ragioni dì prudenza, mantenere il segreto sui nomi dei nuovi componenti, il che diede luogo a vivaci disapprovazioni- Il Silvestrelli non voleva più riferire, come nel passato, affermando di non poter trattare argomenti delicati con persone sconosciute.