Rassegna storica del Risorgimento

1864 ; COMITATO NAZIONALE ROMANO
anno <1927>   pagina <145>
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// Comitato Naziotutfe Mommo ad il Governo ÈHioMo 145
eia. E éÉn eguate ,riservatezza lo eorawnica agli an3Ìcii'i:jmolte sono le delusioni: ramate pereto, quantunque le! speranza siano rosee non si può esser sicuri se non quando sia firmata la Contenzione, il che dovrebbe-ja-wpenìre nella settiraatna.
Il Trattato è concluso : il rappresentante del Gomitato Nazionale Romano (}> G. pajrfceeipazione agli amici. Spera 'tìfaé eSsi non si preoccuperanno troppo: delle promesse del "Governo Italiano. Come uo­mini politici debbono comprendere: che la ika'neìa, per iifspetto ài-! par­titi interni, non poteva abbandonare Roma senza alcuna apparente ga­ranzia. '. E voi m'immagino già presentite come andran le cose quando 1* ultimo francese sarà partito sta Roma . Il Gomitato dèvéi continuare la sua opera dòn la stessa attività con cui 1' ha iniziata.
Vedremo come muti il programma: non più preparativi per far nascere una sommossa durante il Conclave, ma la tranquillità, la calma perfètta per affrettare l'esodo dei Francesi da Roma. Questo compiuto, sarà agevole abbattere il dominio pontificio, già tanto scosso; potrà al­lora il Comitato Nazionale Romàènéi Étr nàscere quella rivolta con cui intende dare l'ultimo colpo al potere temporale. Ecco quanto si propone il Comitato,, '.consenziente il Governo Italiano.
Anche in questa nuova) fase il Ghecchetelli si tiene in contatto con gli amici, trasmettendo loro le ipojépfe,-. éke attinge da fonte governativa. Così li avverte del trasferimento provvisorio del Governo da Torino a Firenze. La causa: un voto dei più competenti generali ha dichiarato che, nella previsione d'una guerra contro l'Austria, Torino non sarebbe stata difendibile e tutti si sori pronunciati per Firenze. Ma il rappre­sentante del Comitato ha compresa che la vera ragione del. trasloco bi­sogna ricercarla a Parigi.. Imperatore non si è indotto ài ritirare' le truppe da Roma se non dopo aver ottenuta una garanzia per la quale egli potesse dimostrare al Partito clericale che non abbandonava il Papa alla discrezione degli Italiani;,- poiché questi non fiètìSàvaao di spodestarlo. Se tale fosse stato il loro divisamento, non avrebbero trasportata la ca­pitale da. una città in un'altra. Queste 'te cause che, secondo il Chec-chetelli, hanno determinato il trasferimento del Governo a Firenze.
Per ritirare le sue truppe da Roma Napoleone III voleva una ga­ranzia e fu il Marchese Pepoli a suggerire il trasporto della capitale, garanzia che Napoleone accettò ed alla quale non volle più rinunziare. Perchè a questa clausola l'Imperatore annetteva tanta importanza? Opi­nava che, per l'Italia, il trasporto della capitale costituiva una spesa
M V. Documento VI,