Rassegna storica del Risorgimento

1864 ; COMITATO NAZIONALE ROMANO
anno <1927>   pagina <151>
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// Cornitelo Nazionale Romano ed il Governo Italiano 151
vi sarà difficile d'indurre qualcuno a secondare il nostro piano. Allet­tamento e timore debbono essere le due principali ruote della macchina che vi proponete di far agire, scrive il Checchetelli agli amici.
Mutata ; la situazione e l'antico progettò non si pu :j{ attuare, ma l'opera che il Comitato dovrà svolgere coincide, nella sostanza, con quella stabilita precedentemente; varia del tutto nelle manifestazioni este­riori. Questa :'è l'opinione del Checchetelli, secondo il quale non vi sa­rebbe necessità assoluta di una nuova conferenza. Aderisce al desiderio da altri espresso per quella utilità generica che si ricava sempre dal comunicarsi a vicenda e personalmente le proprie idee .
I liberali romani sperano ancora si presenti qualche eventualità che affretti il conseguimento della méta auspicata. Il Comitato ne prospetta il caso al suo rappresentante di Torino perchè, in proposito, interroghi il Governo (1), Il Checchetelli comunica di aver trattato con urgenza la grave questione. << Il Governo se ne preoccupa. Intanto ecco le cose sulle quali il suo giudizio è chiaro e fermo. Salvo il modificarlo, se qualche eventualità imprevista sorga a richiedere una diversa condotta .
Nella eventualità della morte del Papa è non solo conveniente, ma utile, si compia in Roma tutto ciò che sia esplicazione della for­mula Roma dei Romani a condizione che, per nessun conto, si trasmodi in atti, che possano compromettere la esecuzione del Trattato concluso con la Francia. Potrebbe esser redatto un memorandum, che esponga ai Governi Europei le ragioni dei Romani contro il potere tem­porale, l'impossibilità della sua conservazione :eeg. Necessario è ricono­sciuto il Plebiscito, le cui modalità sono state precedentemente concor­date tra il Governo di Torino ed il Comitato Nazionale Romano. Sa­rebbe molto utile che si formassero delle deputazioni di persone in alto grado sociale, le quali si recassero dalle autorità militari diplomatiche francesi ed anche presso diplomatici delle altre nazioni per affermare che il memorandum corrisponde precisamente alla volontà della mag­gioranza dei Romani. Ancor meglio sarebbe se lo stesso potesse farsi da altri presso le Autorità Papali, non con aria di apparente ostilità, ma quasi nell'interesse di mostrar loro la reale situazione ed il pericolo cui si esporrebbero contrastando alla volontà determinata del popolo romano.
II Checchetelli chiede agli amici di vegliare sull'organizzazione delle Provincie. Cosi raccomanda che in Anagni si agisca conformemente alle istruzioni da lui impartite nei decorsi mesi di marzo ed aprile.
(1) V. Documento X.