Rassegna storica del Risorgimento

JOSEPHSTADT ; LUBIANA ; CAVALLETTO ALBERTO ; MANTOVA
anno <1914>   pagina <11>
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Alberto Cavallòtto mito oarwri eoo.

della mia correità, non. mi ostinai nella negativa ed ammisi quanto lo sventurato Canal fu indotto a deporre a mio carico . E più avanti in un' Appendice alla stessa lettera aggiungeva : Del mio male Io nou accuso direttamente alcuno"; cui è colpevole avrà il torto d'avermi ingiustamente danneggiato. Dio glielo perdoni; COKI' io gli ho perdonato .1
Per l'avvenuta distruzione o dispersione degli atti processuali di Mantova, noi non sappiamo se la confessione del Cavalletto abbia avuto luogo nei suoi primi costituti a Venezia, o nei succes­sivi a Mantova; ma ammesso pure die, costretto dalle precedenti deposizioni del Canal, egli un dal principio ritenesse impossibile negare la verità dei fatti imputatigli, certo è eli e il Kraus nei suoi interrogatorii non avrà trascurato mezzo alcuno per tentar di conoscere da lui circostanze nuove, particolari più precisi, e sopra tutto nomi di amici di aderenti o di complici. Ma se per eccessivo scrupolo di lealtà, e per l'ignoranza in cui era del codice penale austriaco, il Cavalletto non aveva saputo infingersi su ciò die di' rettamente lo riguardava, non era nomo però che potesse meno­mamente compromettere chicchessia con rivelazioni imprudenti o con accenni inopportuni a persone ed a cose, onde a fronte alta poteva dichiarare essergli sufficiente compenso la coscienza di non aver fatto male ad alcuno e di aver soddisfatto per quanto valeva, o le circostanze me lo permisero, al dovere di buon citta­dino verso la mia Patria, verso questa nostra benedetta Italia per cui mi è caro patire, e che non rinnegherò mai né in detti né in tatti, e neppure in apparenza, potesse il mio amore costarmi la morte nel carcere o sul patibolo .*
Strappato violentemente dalle braccia della sorella, dall'inti­mità di amici fin dall'infanzia diletti, dalle abitudini di una vita laboriosa tranquilla, dalle incombenze molteplici della sua pro­fessione, crescenti ogni giorno più per la stima e la fiducia che aveva saputo acquistarsi, da una folla d'interessi proprii e d'al­trui; costretto a vigilare su di sèy per non aggravare la propria posizione e non compromettere quella d'altri; è facile imaginare quale dovesse essere lo stato dell'animo suo in quei frangenti ter-
' SACMKDOTI, Commemorazione di A. OmiaUetto, uii... J>J>. 18 e 19. 2 SACERDOTI, Commemorasione oit. p. 19,